Attualità Pubblicato il 13/11/2024

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Rider: la direttiva UE limita gli algoritmi delle piattaforme digitali

di Redazione Fisco e Tasse

Pubblicata la direttiva con le tutele per i lavoratori delle piattaforme. Presunzione di subordinazione e più controllo umano Andrà recepita entro il 2026



E' stata pubblicata ll'11 novembre 2024 sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea la direttiva UE 2024/2831 con la  regolamentazione che segna un punto di svolta per i lavoratori delle piattaforme digitali . 

Firmata lo scorso 23 ottobre, questa direttiva,  entrerà in vigore il prossimo 1° dicembre e dovrà essere recepita entro il 2 dicembre 2026 dalla normativa degli stati membri.

Lo scopo è quello di migliorare grazie a un maggiore controllo umano sugli algoritmi, le condizioni di lavoro e la protezione dei dati personali per coloro che prestano attività attraverso piattaforme digitali, una categoria che, seppur dinamica e in crescita, ha finora operato in una situazione di incertezza e scarsa tutela.  

Scarica qui il testo integrale della direttiva.

Vediamo di seguito  i principali aspetti e alcuni esempi dei lavori interessati 

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Lavoro piattaforme digitali: definizione, algoritmi e controllo umano

La definizione di "lavoro mediante piattaforme digitali" contenuta nell'articolo 2, comma 1, lett. b), fa riferimento al lavoro organizzato e svolto in Europa sulla base di un contratto con la piattaforma o con un intermediario sia 

Uno degli aspetti fondamentali della direttiva è la mitigazione della gestione algoritmica, che prevede specifiche misure per garantire trasparenza e controllo umano nei processi decisionali automatizzati delle piattaforme. 

Gli articoli 10 e 11 della direttiva stabiliscono ad esempio che i lavoratori delle piattaforme digitali abbiano il diritto di ricevere una spiegazione delle decisioni automatiche che li riguardano, come la sospensione o la chiusura dell’account. In questo contesto, è previsto il diritto di interloquire con una persona di riferimento designata dalla piattaforma per chiarimenti. 

La piattaforma è obbligata a fornire la motivazione scritta della decisione entro il giorno di efficacia e a garantire un riesame della decisione entro due settimane in caso di contestazione. Qualora la piattaforma non fosse in grado di rettificare la decisione, è tenuta a risarcire adeguatamente il lavoratore. Queste disposizioni si propongono di mitigare i rischi associati alla gestione algoritmica, promuovendo un equilibrio tra l’efficienza del processo decisionale automatizzato e i diritti di trasparenza  dei processi decisionali ai fini della  protezione dei lavoratori.

Piattaforme digitali: sicurezza e contrattazione

La direttiva affronta anche aspetti riguardanti la salute e sicurezza sul lavoro, richiedendo alle piattaforme di valutare i rischi derivanti dai sistemi di monitoraggio e decisionali automatizzati e di adottare misure preventive.

Si consente agli Stati membri di applicare normative più favorevoli ai lavoratori, comprese disposizioni per migliorare le tutele in materia di trattamento dei dati personali.

 Per i rider, in particolare, è prevista una presunzione legale di subordinazione in caso di evidenti elementi di direzione e controllo dei lavoratori, salvo eccezioni per i procedimenti giudiziari in corso 

Infine, la direttiva promuove il ruolo delle parti sociali, attribuendo una maggiore enfasi alla contrattazione collettiva come strumento di miglioramento delle condizioni di lavoro  gestito dalle piattaforme.

 La revisione della direttiva, programmata per il 2029, permetterà di valutare eventuali modifiche legislative per adeguare la normativa all'evoluzione del mercato del lavoro digitale.

Piattaforme digitali: quali sono i lavori della gig economy?

L’economia delle piattaforme digitali, spesso identificata come “gig economy”, si basa su modelli di lavoro intermediati da software e applicazioni digitali, in cui la piattaforma funge da tramite tra i lavoratori e i clienti finali. Tale modello di impiego, flessibile e rapido, consente alle persone di svolgere prestazioni temporanee e occasionali, rispondendo rapidamente alla domanda di servizi con tempistiche adattabili alle esigenze del mercato;  favorisce opportunità di lavoro per una vasta gamma di mansioni, MA dall’altro comporta spesso una condizione di instabilità per i lavoratori limitazione dei diritti minimi 

Ecco una lista di lavori tipici della gig economy, svolti tramite piattaforme digitali:

Le mansioni come si vede spaziano da attività manuali a servizi intellettuali e rappresentano occupazioni spesso intermediate dalle piattaforme digitali.



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