Domanda e Risposta Pubblicata il 02/10/2024

Conviene la cedolare secca sui redditi da locazione?

di Redazione Fisco e Tasse

Contratti di locazione: non esiste una risposta univoca ed universale che valga per tutti i contribuenti



Scegliere il regime fiscale adeguato per la tassazione dei canoni di locazione è fondamentale, specialmente per ottimizzare e pianificare correttamente i rapporti con il fisco.

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Contratti di locazione: quale regime di tassazione scegliere?

La cedolare secca è un’imposta sostitutiva che va a sostituire le imposte di registro, di bollo e le addizionali regionali e comunali IRPEF.

Il guadagno immediato di chi applica la cedolare secca sui contratti di locazione, sarà quello di evitare il pagamento dei primi oneri ovvero, l’imposta di bollo e di registro al momento della stipula, ma anche un guadagno successivo in sede di dichiarazione dei redditi.

L’aliquota che viene applicata è del 21% sui contratti d’affitto a canone libero di immobili locati a fini abitativi, aliquota ridotta del 10% per i contratti d’affitto a canone concordato.

L’opzione del regime sostitutivo, deve essere una scelta fatta al momento della registrazione del contratto con l’apposito modello RLI, nel caso di locazioni con durata superiore a 30 giorni.

In alternativa la scelta può avvenire nel momento in cui è prevista una proroga del contratto.

Il reddito derivante dai contratti di locazione non si andrà a sommare al totale dei redditi prodotti dal contribuente, avviene come una scissione, come due binari paralleli che non si incontrano. In questo caso l’imposta da versare sarà, indipendentemente dal reddito annuo prodotto, pari al 21% o 10% del canone annuo.

La Legge di Bilancio 2021, ha previsto delle novità in termini di cedolare secca ovvero ci spiega che è possibile beneficiare della cedolare secca per l’affitto di un massimo di 4 appartamenti per ciascun periodo di imposta, superato tale limite verrà applicata la tassazione IRPEF.

Con la normativa introdotta nel 2024 la tassazione con cedolare secca aumenta la sua aliquota al 26% per tutti gli immobili dopo il 1° soggetti a tassazione, per cui il legislatore impone ai proprietari di più immobili destinati agli affitti brevi di usufruire della cedolare secca al 21% per un solo immobile, oltre il primo la cedolare secca aumenterà al 26%.

La cedolare secca è senza dubbio il regime meno caro per chi intende affittare la propria casa annualmente o per chi vive in zone turistiche e vuole affittare per brevi periodi, ricordiamo però che la cedolare secca, essendo un'imposta sostitutiva dell’IRPEF, non fornisce, “capienza Irpef”. Questo è un aspetto, talvolta poco considerato, perchè come già detto si tende sempre a fare una scelta ottimale per il breve periodo.

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TAG: Locazione immobili 2024 e Affitti brevi