L'offerta di alloggi per affitti brevi all'interno dei condomini è in costante crescita, portando a un aumento del via vai delle persone e a un uso più intenso delle parti comuni. Questo solleva interrogativi sulla possibilità di imporre limiti, regole o divieti. Situazioni analoghe si presentano per le attività ricettive vere e proprie, come B&B e affittacamere.
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Ma una casa offerta in locazione breve può essere pubblicizzata come Casa vacanze?
No. A norma di legge è fatto divieto ai soggetti che non svolgono l'attività ricettiva di utilizzare nella ragione e nella denominazione sociale, nell'insegna e in qualsiasi forma di comunicazione al pubblico, anche telematica, parole e locuzioni, anche in lingua straniera, idonee ad indurre confusione sulla legittimazione allo svolgimento della stessa.
E se il titolare della locazione breve stipula contratti per periodi inferiori a trenta giorni con soggetti diversi nell’arco dei tre o quattro mesi con una sorta di rotazione d’uso, l’attività è inquadrabile come casa vacanze?
Per stabilire se la locazione di un immobile attuata con la formula dell'affitto breve travalica i propri connotati assumendo quelli di una attività turistico-ricettiva, occorre provare che alla locazione
La rotazione di uso attuata con più affitti brevi a diversi soggetti non connota l'esercizio di attività ricettiva, in quanto nessuna norma impone un limite temporale o numerico alle locazioni, che in teoria possono essere ripetute senza sosta, purché con soggetti diversi.
Non può essere ritenuto affitto di breve durata il contratto stipulato con un conduttore e rinnovato in modo da superare i 30 giorni nell’arco di un anno. Le locazioni che si ripetono con il medesimo locatario, ad esempio per una settimana o più ogni mese, vanno ricondotte alle locazioni ordinarie.
Questo articolo è un estratto dall'ebook Locazioni Brevi e attività turistiche
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