Domanda e Risposta Pubblicata il 02/05/2022

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Reverse charge esterno ed interno: come si applica e come funziona

di Redazione Fisco e Tasse

Ecco le differenze e gli adempimenti per il reverse charge interno ed esterno, emissione fatture, autofatture e registrazione



Reverse charge esterno ed interno

Per reverse charge esterno s'intende in generale l'integrazione con l'Iva di una fattura estera ricevuta.

Per reverse charge interno l'integrazione con Iva di una fattura italiana (es.: fattura dell'impresa di pulizie, fatture di subappaltatori in edilizia, cessioni di rottami, di tablet e cellulari, ecc.).

Per queste ultime operazioni il cedente/prestatore nazionale emetterà una fattura elettronica “codice tipo documento” TD01 (oppure TD02 per l’acconto, o TD04 se nota credito), senza addebito IVA e con sottocodice da N6.1 a N6.9, a seconda dell’oggetto fatturato, a fronte della quale il cessionario/committente sarà tenuto a emettere una autofattura integrativa dell’IVA dovuta, avente “codice tipo documento” TD16, che sarà recapitata tramite SDI solo a se stesso, quale soggetto che nel contempo risulta debitore dell’Iva ed avente diritto alla detrazione dell’IVA.

Reverse charge interno, l’autofattura va emessa e annotata entro 15 giorni dal ricevimento

L'autofattura in formato elettronico per le operazioni passive, soggette al reverse charge interno, deve essere emessa e annotata nel registro Iva vendite entro il mese di ricevimento o anche successivamente, ma comunque entro 15 giorni dal ricevimento e con riferimento al relativo mese.

Ad esempio, se un committente riceve una fattura da un'impresa di pulizia il 31 marzo 2022, deve trasmettere un'autofattura in formato XML (codice TD16) entro il 15 aprile 2022, possibilmente con data 31 marzo 2022, affinche' entri a debito e a credito nella liquidazione Iva di marzo. 

Nella guida alla compilazione delle fatture elettroniche l'agenzia delle Entrate suggerisce di procedere all'integrazione elettronica dei documenti entro la fine del mese indicato nel campo <Data>, in modo da consentire la predisposizione delle bozze dei registri Iva e delle liquidazioni periodiche Iva precompilate. 

Per l'esercizio del diritto alla detrazione, invece, il termine sarebbe molto più ampio e coincide con quello di trasmissione della dichiarazione relativa all’anno in cui il diritto alla detrazione è sorto: ipotizzando l'esempio di cui sopra relativo a fattura in reverse charge ricevuta il 31 marzo 2022, il termine ultimo per l’esercizio della detrazione Iva sarebbe il 30 aprile 2023.

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TAG: Operazioni Intra ed extra comunitarie Reverse charge