Domanda e Risposta Pubblicata il 16/10/2019

Tempo di lettura: 1 minuto

Clausole di salvaguardia IVA: cosa sono?

Necessario trovare 23 miliardi per evitare l'aumento dell'IVA. Ecco cosa sono le clausole di salvaguardia



Approvati i provvedimenti chiave della manovra finanziaria 2020 (decreto fiscale collegato con le misure urgenti e disegno di legge della legge di bilancio), il governo giallo-rosso è riuscito nell'impresa di sterilizzare le clausole di salvaguardia IVA per 23 miliardi evitando così un imminente aumento delle aliquote dell'imposta sul valore aggiunto a partire dal 1° gennaio 2020.

Ma cosa sono queste clausole di salvaguardia IVA?

In generale, le cd clausole di salvaguardia sono norme che prevedono la variazione automatica di specifiche voci di tasse e imposte con efficacia differita nel tempo rispetto al momento dell'entrata in vigore della legge che le contiene. Sono dette di salvaguardia in quanto finalizzate a salvaguardare il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti dal Governo per gli anni in cui le variazioni diventano efficaci.

Come riportato sul sito della Camera dei Deputati "Poiché di norma esse prevedono  che agli incrementi di gettito che le stesse comportano potrà poi  non procedersi qualora le corrispondenti risorse possano essere reperite con altre misure, possono in sostanza definirsi come misure di maggiore entrata a efficacia differita, normativamente operative nell'anno per il quale sono previste ma per le quali vi è un impegno programmatico – stante gli effetti economici recessivi connessi al maggior carico fiscale determinato dagli aumenti delle aliquote o accise – ad individuare misure alternative."

In pratica se il Governo trova un modo alternativo per coprire tali importi, le clausole non "scatteranno" e lasceranno la situazione invariata.

Trattandosi tipicamente di norme volte a ridurre la spesa pubblica o aumentare le entrate fiscali, le clausole di salvaguardia incorporano nella legislazione vigente una misura di politica di bilancio di segno restrittivo. Per questo motivo, sono state via via oggetto negli anni di interventi volti a impedirne, totalmente o parzialmente, l'entrata in vigore al fine di evitare un potenziale effetto recessivo sull'economia. Si dice, in questi casi, che le clausole sono sterilizzate, ovvero disativate, impedendo, ad esempio, gli aumenti di aliquota e i conseguenti effetti sul gettito fiscale. La sterilizzazione costituisce pertanto una misura di politica di bilancio di segno espansivo in quanto volta a neutralizzare quella di segno restrittivo operata dalla clausola.

Fonte: Fisco e Tasse


TAG: Le Riforme del Governo Conte