Domanda e Risposta Pubblicata il 26/03/2019

Tempo di lettura: 2 minuti

Credito di imposta per la quotazione PMI 2018 2019: per quali costi compete?

Quotazione PMI: elenco dei principali costi eleggibili al credito di imposta. Compresi i costi di consulenza. Ecco i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate



Entro il 31 marzo 2019 le PMI che si sono quotate in un mercato regolamentato, o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo, devono presentare la domanda per la concessione del credito d’imposta per i costi di consulenza sostenuti e finalizzati all’ammissione alla loro quotazione. L'agevolazion è costituita da un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute dal 1° gennaio 2018 alla data in cui si ottiene la quotazione e, comunque, entro il 31 dicembre 2020, fino a un massimo di 500.000,00 euro.

Il processo di quotazione comporta due tipologie di costo: i costi fissi di consulenza, ai quali si applica il credito di imposta, e i costi variabili di collocamento, esclusi dall’agevolazione. Le principali determinanti dei costi di consulenza sono la struttura, la dimensione e la complessità aziendale. Alcuni chiarimenti sono stati forniti anche dall'Agenzia delle Entrate con il principio di diritto 19/2018 dove è stato precisato che "i costi legati all’ammissione alla quotazione possono considerarsi inerenti all’attività dell’impresa quotanda, non assumendo rilievo ostativo la circostanza che l’operazione avvenga tramite OPV e, dunque, senza aumento di capitale."

In generale, sono ammesse al credito di imposta l’insieme delle attività necessarie per determinare la fattibilità di IPO e supportare la società idonee nel processo di ammissione. In particolare, tra le voci di costo direttamente connesse all’attività rientrano:

Sono incluse tutte le attività di Investor Relations e comunicazione finanziaria, gestite dall’IR & Financial Communication Advisor, che facilitano i rapporti con gli investitori e la raccolta nell’ambito del collocamento oltre a garantire la massima visibilità all’equity story aziendale presso gli investitori istituzionali e la stampa economico finanziaria.

I costi di Collocamento, variabili, sono legati al collocamento degli strumenti finanziari (i titoli) sul mercato e dipendono all’ammontare dell’offerta sulla base di una percentuale sulla raccolta complessiva di capitale. Tali costi sono esclusi dal credito d’imposta.

Tabella - TIPOLOGIA COSTI IPO

ATTORI

ATTIVITÀ

TIPOLOGIA COSTO

ADVISOR FINANZIARIO

- Studio di fattibilità di IPO

- Supporto all’imprenditore nel processo di IPO

 

Fisso

NOMAD

- Due diligence (finanziaria e di business) e Documento di Ammissione

 

- Collocamento

Fisso

 

Variabile

SOCIETA’ DI REVISIONE

- Giudizio sul Bilancio aziendale

- Comfort Letter

Fisso

ADVISOR DI IR

- Comunicazione finanziaria regolamentata

- Gestione delle Investor Relations  

Fisso

STUDIO LEGALE E FISCALE

- Due diligence legale e fiscale

Fisso

BORSA ITALIANA E

MONTE TITOLI

- Listing Fee

Fisso

Fonte: IR Top – Osservatorio AIM Italia



[1] La due diligence è definita da Borsa Italiana come “l’attività di acquisizione delle informazioni necessarie per la preparazione della documentazione richiesta dalla prassi operativa e dalla normativa in merito ad una operazione di emissione di strumenti finanziari”.

 

1 FILE ALLEGATO:
Principio di diritto Agenzia delle Entrate n.19 2018

TAG: La quotazione delle PMI