Per alcune categorie di lavoratori è possibile andare in pensione usufruendo della nuova APE SOCIALE al compimento dei 63 anni ma non va dimenticato il vecchio sistema delle quote che è ancora in vigore .
Gli interessati sono gli addetti a mansioni faticose o usuranti definiti dal D.Lgs 67/ 2011 elencati sotto.
ATTENZIONE non sosno comprese le ulteriori categorie con lavori "pesanti o gravosi" che rientrano nell'APE sociale
La legge di stabilità 2018 ha portato due nuove agevolazioni:
Inoltre la precedente manovra 2017 aveva eliminato la finestra mobile, il periodo obbligatorio in cui si poteva richiedere la pensione, che di fatto ritardava l’accesso di 12-18 mesi
Tra le categorie di lavoratori che possono beneficiare di questa tipologia di pensionamento troviamo:
-- gli addetti a mansioni particolarmente usuranti quali i lavori in galleria, nelle cave, in cassoni ad aria compressa, palombari, lavori ad alte temperature, in spazi ristretti, di asportazione amianto, ecc.;
-- i lavoratori notturni adibiti a turni di notte per almeno 6 ore ogni giorno e per un minimo di 64 giorni all’anno;
-- i lavoratori per turni , ossia coloro che, al di fuori del caso precedente, prestano la loro attività per almeno tre ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno lavorativo;
-- gli addetti alla linea catena che svolgono l’attività in imprese soggette a specifiche voci tariffarie Inail in mansioni caratterizzate dalla ripetizione costante d
-- i conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.
Come detto i lavoratori con queste mansioni possono , in presenza di tutti i requisiti godere dell'APE SOCIALE al compimento dei 63 anni di età.
COSE’ LA QUOTA 97,6?
Per questi lavoratori vale la regola della quota 97,6. In sostanza , posto che la quota è la somma dell’età minima con il numero minimo di anni di lavoro e contributi versati, in questo caso si puo andare in pensione se si raggiunge quota 97,6, cioè 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi .
Le quote da raggiungere salgono progressivamente per chi cumula lavoro dipendente e autonomo oppure ha un minore numero di turni di notte all’anno:
QUOTA 98,6 con 62 e 7 mesi di età = PER CHI cumula lavoro autonomo e lavoro dipendente o per chi ha svolto turni notturni tra 72 e 77 giorni all’anno,
QUOTA 99,6 con 63 anni e sette mesi di età= per chi rientra in entrambi casi precedenti oppure ha solo lavoro dipendente ma con turni di 64 e 71 notti all'anno,
QUOTA 100,6 , con 64 anni e 7 mesi, con il numero di notti tra 64 e 71 e l’utilizzo di contributi da autonomo .
Il conteggio dei 35 anni di contributi considera tutta la contribuzione accreditata in favore del lavoratore, al netto dei periodi di disoccupazione e di malattia. Sono inclusi i periodi integrati con contribuzione figurativa ma non quelli coperti totalmente da contribuzione figurativa.
Chi svolge lavoro notturno per meno di 78 giorni all’anno - sulla base di accordi collettivi già sottoscritti al 31 dicembre 2016 - è e previsto che giorni svolti siano moltiplicati per il coefficiente di 1,5.
Per rientrare nella categoria degli usuranti ai fini della pensione anticipata l. 922012, è necessario avere svolto una delle attività contemplate dalla norma per almeno sette anni negli ultimi dieci di lavoro, oppure per almeno metà della vita lavorativa complessiva. Non è necessario che tali periodi siano continuativi .
QUANDO SI FA DOMANDA?
Se si raggiungono i requisiti nel 2019 la richiesta di pensionamento anticipato deve essere presentata entro il 1° maggio 2018. Per chi raggiunge i requisiti quest’anno la domanda andava presentata entro il 1 maggio 2017. In caso di presentazione in ritardo anche la decorrenza scala fino a tre mesi (questo non vale per i lavoratori del comparto scuola e AFAM).
Vedi qui Quali sono i lavori usuranti e/o gravosi?
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