Nonostante si applichi il regime di tassazione ordinaria sul TFR in busta paga, e quindi un’imposta maggiore rispetto alla tassazione separata, la convenienza è piuttosto soggettiva in quanto si differenzia in base ai redditi in capo ai lavoratori.
Secondo uno studio dei CdL monetizzare il trattamento di fine rapporto sarà conveniente solo per i lavoratori con un reddito fino a 15.000 euro. Subiranno, infatti, un aggravio fiscale i redditi superiori a questa soglia, con un aumento di tasse, per chi supera i 90.000 euro annui, che arriva fino a 570 euro l'anno.
Da ciò è facile dedurre che, all’aumentare del reddito automaticamente diventa anche più onerosa la Qu.I.R. rispetto al TFR considerato come “buonuscita” o a quello investito nella previdenza integrativa.
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