Domanda e Risposta Pubblicata il 18/10/2019

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Interpello e consulenza giuridica: quali differenze?

Interpello e consulenza giuridica per la corretta interpretazione di una norma ma con effetti differenti



L'interpello e la consulenza giuridica sono due modalità con cui il contribuente può interagire con l'Amministrazione finanziaria nel caso ci siano dubbi sulla corretta interpretazione di una norma.  Si ricorda che dal 1° settembre 2018 gli interpelli ricevuti dalle strutture centrali dell’Agenzia saranno pubblicati sul sito delle Entrate per rendere nota l’interpretazione del Fisco sulle varie questioni poste dai contribuenti. A partire dalla stessa data, saranno pubblicati appositi documenti di sintesi relativi alle posizioni interpretative espresse dall’Agenzia in risposta alle istanze di interpello sui nuovi investimenti (articolo 2, Dlgs 147/2015) e le risposte fornite a seguito delle richieste di consulenza giuridica “esterna” (circolare n. 42/E del 5 agosto 2011). L'obiettivo è quello di consentire al cittadino la più ampia conoscenza di tutte le soluzioni interpretative adottate dall’Agenzia

Di seguito le differenze tra interpello e consulenza giuridica.

Interpello 

L’interpello è un’istanza che il contribuente rivolge all’Agenzia delle Entrate prima di attuare un comportamento fiscalmente rilevante, per ottenere chiarimenti in merito all'interpretazione di una norma obiettivamente incerta, relativa a tributi erariali, da applicare a casi concreti e personali.

Esistono cinque tipologie di interpello:

Si ricorda che con il Provvedimento del 1° marzo 2018 sono stati modificati gli indirizzi telematici a cui inviare la richiesta di interpello. 

Consulenza giuridica 

L’istituto dell’interpello è differente dalla consulenza giuridica. Mentre l’interpello, infatti, è finalizzato alla soluzione di casi concreti e personali, la consulenza giuridica si occupa dell'individuazione del corretto trattamento fiscale di fattispecie riferite a problematiche di carattere generale prospettate, anche nel corso di attività di controllo o in sede di esame di istanze di rimborso o di autotutela, da:

Il parere espresso dall’Amministrazione nell’ambito della consulenza giuridica non è vincolante. L’adeguamento del contribuente al parere espresso dall’amministrazione ha come unica conseguenza la non applicabilità di sanzioni o interessi moratori.

Rispetto all’interpello quindi la funzione della consulenza giuridica è ridotta e deve considerarsi semplicemente, come una delle vie volte a favorire una compartecipazione nella gestione del rapporto d’imposta, in una logica di ricercata tax compliance, e non presenta le potenzialità deflattive proprie dell’interpello. 

Fonte: Fisco e Tasse


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