Domanda e Risposta Pubblicata il 15/01/2016

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Test operatività società di comodo, come eseguire il calcolo?

Si considerano i due periodi di imposta precedenti al test di operatività



Per effettuare il  test di operatività bisogna procedere a mettere a confronto la media dei ricavi, degli incrementi delle rimanenze e dei proventi (esclusi quelli straordinari) conseguiti nell’esercizio in cui si effettua il test e nei due precedenti, ed il valore che si ottiene applicando ai beni della società le seguenti percentuali:

2 per cento alle quote di partecipazione ed agli strumenti finanziari;

6 per cento agli immobili ed alle navi;

5 per cento agli immobili di categoria A/10;

4 per cento agli immobili abitativi acquistati o rivalutati nell’esercizio e nei due precedenti;

1 per cento agli immobili situati in comuni con meno di 1.000 abitanti;

15 per cento alle altre immobilizzazioni.

Ai fini del conteggio della media triennale, per il test di operatività,  si deve considerare incluso anche il primo periodo d'imposta per il quale il contribuente è escluso dalla disciplina delle società di comodo e quello per cui abbia ottenuto, eventualmente, parere favorevole all'interpello disapplicativo dall'Agenzia delle Entrate.
In pratica nel calcolo dei valori medi devono essere presi in considerazione i due periodi di imposta precedenti a quello in cui avviene il test di operatività, anche se interessati da cause di esclusione di natura automatica o conseguenti all’accoglimento dell’istanza disapplicativa.
Puoi trovare un esempio di test di operatività nell'articolo Quando una società si definisce di comodo

Ti puo essere utile inoltre l'ebook Società di comodo: guida alla disapplicazione  e il Foglio di calcolo per eseguire il test di operatività “società di comodo” e test sulle perdite sistematiche aggiornato con novità del decreto semplificazioni

Fonte: Fisco e Tasse


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