Domanda e Risposta Pubblicata il 22/03/2010

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Opzioni



Sono contratti derivati che attribuiscono al compratore il diritto di acquistare o vendere un’attività sottostante a (oppure entro) una certa data, a un prezzo prefissato.

Le opzioni sono contratti derivati asimmetrici, in quanto soltanto il venditore è obbligato a soddisfare le volontà del compratore; quest’ultimo, invece, detiene il diritto di decidere se esercitare o meno la facoltà implicita nel contratto.

Gli elementi caratteristici di una opzione sono:


il sottostante (o underlying): esso può essere un titolo azionario, un indice, una valuta estera (o un tasso di cambio), un contratto future, una merce (commodity) oppure una qualsiasi attività finanziaria o reale.Tutte le opzioni scritte sul medesimo sottostante costituiscono una “serie”;


la facoltà: le opzioni che conferiscono al possessore la facoltà di acquistare, in data futura, il sottostante vengono denominate opzioni call. Le opzioni che conferiscono al possessore la facoltà di vendere il sottostante vengono denominate opzioni put. Tutte le opzioni dello stesso tipo (call oppure put) costituiscono una “classe”;


la scadenza : le opzioni che conferiscono al possessore il diritto di esercitare la facoltà esclusivamente il giorno che coincide con la scadenza del contratto, vengono denominate opzioni europee, mentre le opzioni che conferiscono al possessore il diritto di esercitare la facoltà in un qualsiasi giorno entro la scadenza del contratto, vengono denominate opzioni americane;

il prezzo di esercizio (prezzo base o strike price): rappresenta il prezzo al quale il possessore dell’opzione call oppure put può, rispettivamente, acquistare o vendere l’attività sottostante. Il soggetto che acquista una opzione assume una posizione lunga (long), mentre la controparte, che vende l’opzione, assume una posizione corta (short).

Esistono, pertanto, quattro tipi di posizioni sulle opzioni:


- una posizione lunga su una call (diritto di acquistare a termine il sottostante);


- una posizione lunga su una put (diritto di vendere a termine il sottostante);


- una posizione corta su una call (obbligo di vendere a termine il sottostante se la controparte ne fa richiesta);


- una posizione corta su una put (obbligo di acquistare a termine il sottostante se la controparte ne fa richiesta).


Dato che le opzioni conferiscono al loro possessore una facoltà e non un obbligo, potranno assumere un valore positivo (nel caso in cui risulti conveniente esercitare la facoltà) o, al massimo, nullo.

Le opzioni vengono impiegate dagli operatori con finalità di speculazione, copertura o arbitraggio.

In Italia, le opzioni sono negoziate sul mercato IDEM (Italian Derivative Market).

Esistono due diverse tipologie di contratti di opzione:


• le S&P/Mib options (opzioni sull’indice S&P/Mib di tipo europeo);


• e le Iso-Alfa o single stock options (scritte su titoli azionari e di tipo americano).

Fonte: Servizio Studi del Senato


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