A partire dal 1° gennaio 2025, il Codice Identificativo Nazionale (CIN) diventerà obbligatorio per tutti i titolari di strutture ricettive e unità immobiliari destinate a locazioni brevi o finalità turistiche. L’introduzione di questo codice non rappresenta solo un mezzo per garantire trasparenza nel settore turistico, ma avrà anche un impatto significativo sul monitoraggio e sulla gestione delle dichiarazioni fiscali legate ai redditi derivanti da tali attività.
Com’è noto, il Codice Identificativo Nazionale (CIN) diventerà obbligatorio dal 1° gennaio 2025 per tutti i titolari di strutture ricettive, unità immobiliari destinate a locazioni brevi o finalità turistiche. Questa misura, introdotta dal Ministero del Turismo, punta a uniformare gli adempimenti in tutto il territorio nazionale e a rafforzare il contrasto alle attività irregolari.
In particolare, le nuove disposizioni italiane (art. 13-ter del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145 e decreto del Ministro del turismo del 6 giugno 2024, prot. 16726) armonizzano con il Regolamento UE 2024/1028, che impone la registrazione degli immobili destinati a locazioni brevi e la comunicazione del relativo codice alle piattaforme online. Questa misura rafforza la trasparenza e protegge i consumatori, oltre a contrastare le frodi nel settore.
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Il CIN è un codice univoco assegnato a ogni immobile o struttura ricettiva registrata presso la Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR).
Sarà obbligatorio esporre il CIN all’esterno della struttura o dell’immobile e riportarlo in tutti gli annunci pubblicati online, oltre che nei documenti fiscali e nelle dichiarazioni obbligatorie.
Per la Regione Veneto, ad esempio, il cartellino espositivo che contiene il codice assegnato, dovrà avere una misura pari a 10X3 cm
Si ricorda che il CIN , in particolare nel settore alberghiero, riguarda ogni struttura collegata alla c.d. “Casa Madre”; andrà richiesto, quindi, un CIN per ogni dependance e struttura collegata all’edificio principale.
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Il Ministero del Turismo assegna il CIN tramite una procedura telematica automatizzata. I soggetti interessati devono:
1. Accedere al portale della Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR).
2. Presentare un’istanza telematica completa di:
• Dati catastali dell’immobile.
• Dichiarazione sostitutiva conforme agli articoli 46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000.
• Certificazione di possesso dei requisiti previsti dall’articolo 13-ter del D.L. n. 145/2023.
3. Una volta validati i dati, il codice sarà generato e reso disponibile per il richiedente.
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La legge di Bilancio di prossima pubblicazione, prevede importanti novità anche in merito al CIN e ai risvolti che quest’ultimo potrebbe avere anche in tema di accertamento fiscale.
Nello specifico, il comma 78 dell’articolo 1 del DDL Bilancio 2025, prevede infatti che il CIN venga integrato in diversi strumenti fiscali, tra cui:
1. Certificazione Unica (CU):
2. Dichiarazione dei Redditi: Tutti i redditi prodotti dalle attività turistiche e locative dovranno essere dichiarati specificando il relativo CIN (ipotizziamo similarmente a come già avviene per il numero cronologico dei contratti nel quadro RB del modello Unico o del corrispondente quadro B del mod. 730) , così da consentire un collegamento diretto tra l’immobile, il reddito prodotto e il soggetto fiscale.
3. Ritenute fiscali degli intermediari: Gli intermediari immobiliari che gestiscono i pagamenti delle locazioni brevi saranno tenuti a trattenere e versare le ritenute fiscali, collegandole al CIN. Questo permetterà di semplificare i controlli incrociati sui redditi dichiarati.
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Da una breve lettura di quanto sopra indicato, risulta quanto mai facile azzardare l’ipotesi che il CIN, accanto alle informazioni già in possesso dell’Agenzia delle Entrate, diverrà ulteriore elemento di controllo e supporto in caso di verifica fiscale.
L’integrazione del CIN nella BDSR e nei flussi dichiarativi consentirà, infatti, un’analisi più accurata da parte dell’Agenzia delle Entrate.
In particolare è facile supporre:
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I Comuni avranno un ruolo attivo nella vigilanza sulle strutture ricettive e sulle locazioni brevi. Attraverso i controlli locali:
Concludendo, possiamo ormai affermare come il CIN, dapprima considerato l’ennesimo nuovo balzello burocratico, stia in realtà mostrando il suo vero volto: esso diverrà, a breve, un elemento chiave per collegare ogni unità immobiliare o struttura ricettiva non solo al sistema della Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR), ma anche alle dichiarazioni fiscali e ai flussi informativi relativi ai redditi prodotti.
L’introduzione del CIN rappresenta, quindi, un’evoluzione importante nel sistema fiscale e amministrativo italiano in materia, rafforzando il controllo sui redditi generati dalle locazioni turistiche e promuovendo una maggiore trasparenza nel settore al fine di garantire il rispetto delle normative fiscali e il contrasto all’evasione, offrendo allo stesso tempo un quadro più sicuro e regolamentato in particolare per il mercato delle locazioni turistiche.
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