Speciale Pubblicato il 13/12/2024

Tempo di lettura: 4 minuti

Avvisi bonari: cosa cambierà nel 2025

di Avv. Matteo Rizzardi

Importanti novità che riguardano la gestione degli avvisi bonari e i nuovi termini di pagamento e impugnazione a partire dal 1° gennaio 2025



Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 108/2024, che modifica alcune disposizioni in materia di avvisi bonari, vengono introdotte importanti novità che riguardano la gestione degli avvisi bonari e i nuovi termini di pagamento e impugnazione a partire dal 1° gennaio 2025. 

Queste modifiche pongono l’accento su una maggiore tutela per il contribuente e su una gestione più flessibile degli adempimenti fiscali.

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Avvisi bonari: estensione dei termini di risposta

Con la nuova normativa, il termine per rispondere agli avvisi bonari è stato esteso da 30 a 60 giorni, offrendo così ai contribuenti un periodo più ampio per esaminare l’avviso e agire di conseguenza. 

Questa modifica consente ai contribuenti di disporre di più tempo per rispondere agli avvisi, con la possibilità di:

            • Pagare l’importo dovuto.

            • Richiedere una rateizzazione.

            • Fornire chiarimenti tramite il sistema Civis.

Inoltre, per quanto riguarda le comunicazioni intermediarie inviate all’intermediario fiscale, il termine per gestire e comunicare le informazioni richieste all’Agenzia delle Entrate è stato fissato a 120 giorni, rispetto ai precedenti 60 giorni, permettendo così di gestire con maggiore efficienza le problematiche più complesse.

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Avvisi bonari: modifiche alla rateizzazione dei pagamenti

I contribuenti che scelgono il pagamento rateale avranno tempo fino a 60 giorni dalla ricezione dell’avviso per versare la prima rata (rispetto ai 30 giorni precedenti). Per il saldo finale, il termine passa a 90 giorni dalla comunicazione dell’importo residuo da pagare, offrendo maggiore flessibilità nella gestione dei pagamenti.

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Avvisi bonari: estensione dei termini per la presentazione dei chiarimenti, ruolo centrale cassetto fiscale e CIVIS

Il cassetto fiscale rappresenta uno strumento fondamentale per monitorare la propria posizione tributaria e per gestire in modo efficace la comunicazione con l’Agenzia delle Entrate. A partire dal 2025, il cassetto fiscale assume un ruolo ancora più rilevante, poiché le comunicazioni relative agli avvisi bonari e altre informazioni fiscali saranno visibili in tempo reale tramite questo strumento.

Dal 1° gennaio 2025, infatti, tutti gli avvisi bonari emessi dall’Agenzia delle Entrate saranno disponibili nel cassetto fiscale del contribuente, che potrà accedervi facilmente per:

            •   Monitorare le scadenze di pagamento.

            •   Verificare gli importi dovuti.

            •   Gestire la rateizzazione o inviare chiarimenti.

Questo permetterà una gestione tempestiva e accurata delle proprie obbligazioni fiscali, evitando errori legati a dimenticanze o a una gestione poco oculata delle comunicazioni fiscali.

Anche le comunicazioni relative ai chiarimenti richiesti e la risposta tramite Civis possono essere verificate direttamente nel cassetto fiscale. Questo strumento consente di:

            •   Visualizzare le risposte dell’Agenzia alle proprie richieste.

            •   Controllare lo stato delle impugnazioni.

            •   Monitorare la propria posizione fiscale in modo completo.

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Impugnabilità avvisi bonari

Una delle modifiche più rilevanti riguarda la possibilità di impugnare direttamente l’avviso bonario, senza dover aspettare la cartella di pagamento. L’impugnabilità autonoma è stata ribadita dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 24390 del 2022, che ha stabilito che l’avviso bonario è un atto impositivo autonomamente impugnabile.

In merito alle modalità di impugnazione, l’avviso bonario può essere impugnato entro 60 giorni dalla sua ricezione, salvo casi eccezionali. I motivi di impugnazione possono includere:

Per quanto riguarda gli effetti dell'impugnazione, quando un avviso bonario viene impugnato, la procedura di riscossione è sospesa fino alla decisione finale del giudice tributario. In caso di accoglimento del ricorso, l’avviso sarà annullato e l’Agenzia delle Entrate dovrà correggere l’errore. Se, invece, l’impugnazione viene respinta, la riscossione riprenderà senza interruzione.

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Avvisi bonari: riferimenti giurisprudenziali e circolari dell’Agenzia delle Entrate

in ambito giuridico che operativo. Di seguito riportiamo i principali riferimenti giurisprudenziali e le circolari dell’Agenzia delle Entrate che trattano degli avvisi bonari e della loro gestione.

È quindi fondamentale monitorare con attenzione i nuovi termini di risposta e di rateizzazione introdotti dal Decreto Legislativo 108/2024 per evitare di incorrere in sanzioni. 

A parere di chi scrive, le modifiche introdotte dal Decreto Legislativo 108/2024 rappresentano un miglioramento significativo nella gestione degli avvisi bonari, offrendo maggiore flessibilità e nuove opportunità per contestare errori prima che la situazione fiscale si complichi e diventi definitiva permettendo al contribuente , e a chi lo assiste, di evitare (o anticipare) situazioni conflittuali con l’amministrazione finanziaria.

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TAG: Pace fiscale 2023 Riforma fiscale 2023-2024