Soprattutto nell’ambito del settore turistico si è manifestato un crescente interesse per le “case mobili”.
Con l’art. 7-quinquies del d.l. 9.8.2024, n. 113, il legislatore è intervenuto stabilendo la regola dell’irrilevanza catastale degli allestimenti mobili in strutture ricettive all’aperto.
La normativa, che entra in vigore il giorno 1.1.2025, si applica per gli intestatari catastali che possiedono o utilizzano le strutture ricettive all’aperto.
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Gli allestimenti mobili di pernottamento dotati di meccanismi di rotazione in funzione (cioé roulotte, caravan e case mobili), ubicati nelle strutture ricettive all’aperto:
L’irrilevanza catastale è riconosciuta se il bene non viene considerato catastalmente per cui non viene classificato come immobile (n.d.r.: come unità immobiliare costruita per le speciali esigenze di un ‘attività commerciale e non suscettibile di una destinazione estranea alle esigenze senza radicale trasformazione, secondo l’art. 8 del d.p.r. 1.12.1949, n. 1142).
L’esclusione della stima diretta della rendita catastale ha per oggetto gli “allestimenti mobili di pernottamento dotati di meccanismi di rotazione in funzione” quali roulotte, caravan, case mobili e allestimenti mobili di pernottamento che sono ubicati in campeggi e strutture recettive all’aperto.
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L’installazione delle suddette strutture deve rispettare le norme edilizie ed urbanistiche previste dal d.p.r. 6.6.2001, n. 380, obbligo che ha per oggetto l’installazione di manufatti leggeri, di prefabbricati e di strutture di qualsiasi genere, quali roulotte, camper e case mobili che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro ovvero come depositi, magazzini e simili (art. 3, comma, lett. e), punto e.5).
A tale regola fanno eccezione quelle strutture che sono dirette a soddisfare esigenze meramente temporanee o delle tende o delle unità abitative mobili con meccanismi di rotazione in funzione, e loro pertinenze e accessori, che siano collocate, anche in via continuativa, in strutture recettive all’aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti, previamente autorizzate sotto il profilo urbanistico, edilizio e, ove previsto, paesaggistico, che non possiedono alcun collegamento di natura permanente al terreno e presentano le caratteristiche dimensionali e tecnico costruttive previste dalle normative regionali di settore.
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Dal 1.1.2025 gli allestimenti mobili di pernottamento dotati di rotazione in funzione destinate agli allestimenti mobili (camper, roulotte e case mobili) sono esclusi dalla stima diretta della rendita catastale per cui sono esclusi nel calcolo della rendita catastale.
Contemporaneamente, secondo il comma 2 dell’art. 7-quinquies, per le strutture recettive all’aperto, rispetto al valore di mercato attribuito per i componenti immobiliari, è previsto l’aumento della rendita catastale nella misura:
L’aumento della rendita catastale
A) Area attrezzata
attuale rendita catastale 30.000
rivalutazione 85%
nuova rendita catastale 30.000 x1,85 = 55.500
B) Area non attrezzata
attuale rendita catastale 20.000
rivalutazione 55%
nuova rendita catastale 20.000 x 1,55 = 31.000
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Entro il 15.6.2025 gli intestatari delle strutture ricettive all’aperto devono presentare:
Secondo l’art. 8 della l. 8.10.1969, n. 679, i possessori di particelle iscritte nel catasto dei terreni hanno l’obbligo di denunciare all’ufficio tecnico erariale (attualmente all’Agenzia delle entrate-Territorio) la modifica intervenuta per effetto dell’edificazione di “immobili urbani”.
L’adempimento va osservato entro il termine di sei mesi dalla data di riconosciuta abitabilità o agibilità dei locali.
Alla denuncia deve essere allegato un “tipo mappale” che riporta la rappresentazione grafica della variazione, da eseguirsi sopra un estratto autentico della mappa catastale ove sono comprese la particella o le particele sulle quali insistono, in tutto o in parte, i nuovi fabbricati e le altre stabili costruzioni edificate, con le relative attinenze coperte e scoperte.
Il tipo mappale deve:
L’inosservanza dell’obbligo comporta l’irrogazione della sanzione Docfa da un minimo di € 1.032 ad un massimo di € 8.2064 (art. 2, comma 12, del d.lgs. 14.3.2011, n. 23), di cui il 75% è devoluto al Comune in cui è ubicato l’immobile.
Nel caso di mancata presentazione degli atti di aggiornamento, l’Agenzia delle entrate attiva la procedura prevista dall’art. 1, comma 277, della l. 24.12.2007, n. 244, per cui:
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Come regola generale gli atti attributivi o costitutivi delle rendite catastali hanno effetto fiscale a decorrere dalla data di notificazione.
Nel caso di procedura Docfa, non sussistendo l’obbligo di notifica da parte dell’ufficio, l’atto ha efficacia immediata dal giorno stesso di presentazione per cui va applicata la rendita catastale che è stata dichiarata (circolare 13.3.2001, n. 4/FL).
In deroga all’art. 1, comma 745, della l. 27.12.2019, n. 160, il comma 6 dell’art. 7-quinquies dispone che, limitatamente all’anno 2025, per gli atti di aggiornamento presentati entro il 15.6.2025, le rendite catastali hanno effetto dal 1.1.2025 ai fini dell’IMU.
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