Con un estratto dal libro di carta Il lavoro nello spettacolo, approfondiamo il lavoro autonomo professionale nel mondo dello spettacolo sotto il punto di vista previdenziale e fiscale.
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Il lavoratore autonomo , ai sensi dell’art. 2222 c.c. è colui che “... si obbliga a compiere verso un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente”.
L’oggetto della prestazione è rappresentato dall’obiettivo da raggiungere:
Come risulta evidente, quindi, la prestazione d’opera del lavoratore autonomo nel mondo dello spettacolo è caratterizzata, come in tutti gli altri settori, da un’autonomia molto ampia nelle modalità di svolgimento, avendo il focus sul risultato finale.
Il compenso viene pagato a seguito di presentazione di fattura al datore di lavoro. Caratteristica specifica dei lavoratori autonomi dello spettacolo è rappresentata dalla loro equiparazione ai fini previdenziali ai lavoratori subordinati, restando assoggettati agli stessi adempimenti di tipo amministrativo e previdenziale, con la sola eccezione dell’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali.
Aspetto più complesso è invece quello relativo alla gestione fiscale. Infatti, ci si può trovare di fronte a diverse fattispecie di gestioni: ordinaria, semplificata, agevolata ecc., ma la cosa che maggiormente colpisce sono le diverse normative che regolano l’imponibile fiscale rispetto a quello previdenziale.
Ad esempio, si applicano normative diverse per gli importi corrisposti per i rimborsi spese legati alle tournée:
Estratto dal libro di carta Il lavoro nello spettacolo