Speciale Pubblicato il 07/07/2024

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CSDDD entra in vigore dal 26 luglio

di Dott.ssa Monica Peta

Direttiva (UE) CSDDD in GUCE il 5 luglio 2024 in vigore dal 26 luglio. Il dovere di diligenza per i diritti umani e il clima impatta anche sulle imprese non obbligate.



Dopo la CSRD, la Direttiva (UE) CSDDD in GUCE il 5 luglio 2024 entra in vigore il 26 luglio. Il dovere di diligenza per i diritti umani e il clima impatta anche sulle imprese non obbligate. Compliance ed opportunità.

La Corporate Sustainability Due Diligence Directive, Direttiva (UE) 2024/1760 del 13 giugno 2024, CSDDD, è arrivata al traguardo con la pubblicazione nella GU Europea del 5 luglio 2024. Entra in vigore il 26 luglio 2024 e gli Stati membri avranno due anni di tempo per implementare i regolamenti e le procedure amministrative conformemente al testo giuridico UE.

Il nuovo quadro normativo impatta su tutte le imprese, indipendentemente dall’obbligo. Dopo la Direttiva (UE) Corporate  Sustainability Reporting Directive, CSRD e i principi ESRS, la Direttiva CSDDD fortifica le norme di rendicontazione di sostenibilità per gli aspetti ambientali, sociali e di governance  e la gestione del rischio degli impatti negativi, reali e potenziali, dell’impresa sulle persone e sull’ambiente derivanti dalla propria attività, prodotti e servizi, dalle sue filiali e dalla  value chain. Sotto questo profilo la CSDDD è coerente con quanto già previsto dalla normative internazionali sul dovere di diligenza,  a differenza di queste, accompagna la direttiva CSRD con impatti diretti sulla filiera.

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CSDDD: cosa cambia

Le grandi imprese che rientrano nell’obbligo dovranno mappare, rendicontare e mitigare (o eliminare) gli impatti negativi sui diritti umani e sul clima derivanti dalla propria attività e dalle relazioni commerciali con fornitori e subfornitori riguardo alle questioni ritenute rilevanti. Sono esempi di questioni rilevanti: le emissioni CO2, lo sfruttamento del lavoro minorile, salari minimi non adeguati, la gestione dei rifiuti, altri.

Le PMI e microimprese, c.d. filiera, dovranno prepararsi ed essere capaci di rispondere adeguatamente alla richiesta di informativa (come avviene già nei rapporti con le banche). 

Tutto ciò sicuramente determina nuovi costi di compliance, ma anche nuove opportunità di business per le PMI e microimprese rispetto a scelte più oculate dei fornitori da parte delle multinazionali attente agli effetti sanzionatori della CSDDD, ma anche a quelli legati agli impatti reputazionali.

CSDDD: applicazione graduale e proporzionale

La versione ultima della CSDDD prevede l’applicazione graduale e proporzionale dei requisiti. La CSDDD interessa:

CSDDD: ambito di applicazione

Rientrano nel perimetro soggettivo di applicazione;

-  le Società madri e le imprese dell'UE con:

-  le Società madri e Società Extra che generano nell’UE:

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Il processo di attuazione del dovere di diligenza in fasi prevede: 

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CSDDD: responsabilità e sanzioni in misura % al fatturato

Le imprese sono responsabili per i danni causati sulle persone e sull’ambiente se non hanno rispettato, intenzionalmente o per negligenza, gli obblighi di due diligence per la prevenzione e la mitigazione degli impatti negativi. 

L'inosservanza degli obblighi di due diligence è sanzionata con sanzioni pecuniarie fino al 5% del fatturato netto globale dell'impresa. Inoltre, le imprese che non rispettano il loro dovere di diligenza saranno tenute a rispondere dei danni causati e a risarcire completamente le vittime.

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6)CSDDD: sistema di controllo

La CRDD prevede l’impegno importante per gli stati membri di:

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TAG: Rendicontazione di Sostenibilità