Il CostPAR indica il costo che ogni camera disponibile ha per la struttura. Questo indice è fondamentale per la definizione della bottom rate, ovvero la tariffa al di sotto della quale non conviene vendere una camera.
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Per calcolare il CostPAR bisogna dividere la somma dei costi fissi e variabili con le camere disponibili e i giorni di apertura. Facciamo un esempio.
Mettiamo ad esempio che un hotel ad apertura stagionale abbia lavorato per otto mesi, quindi 240 giorni e possieda 50 camere.
Il totale dei costi (fissi e variabili) ammonta a 430.683,50.
Per calcolare il CostPAR bisognerà quindi dividere il totale dei costi (430.683,50) per il numero delle camere (50) e successivamente per i giorni di apertura (240). Il totale sarà di 35,89€.
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L’utilità del CostPAR emerge sia per costruire il prezzo finale ma anche nella possibilità di confrontarlo con il RevPAR (Revenue per Available Room) per mantenere una politica di vendita sostenibile.
Un altro indice da tenere in considerazione per valutare il potenziale profitto di un hotel e che riflette la redditività e l’efficienza di un management è il GOPPAR, che si calcola sottraendo le spese di gestione dal revenue totale.
Se il RevPAR indica la performance in termini di gestione dell’inventario delle camere, fornendo tendenze generali sul mercato ma non sull'andamento dei costi, il GOPPAR offre un’indicazione della redditività in hotel più veritiera e ha, quindi, una maggiore correlazione con il valore dell’hotel.
Analizzare bene le performance e la redditività della propria struttura, tramite gli indici, risulta quanto mai più importante in questo periodo dell'anno.
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