La gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata è un compito complesso e delicato, affidato a professionisti qualificati come amministratori e custodi giudiziari – coadiutore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Per questo motivo, il Consiglio Nazionale dei Commercialisti ha pubblicato un vademecum rivolto ai professionisti che ricoprono il ruolo di amministratori e custodi giudiziari. L'obiettivo di queste linee guida è fornire un supporto concreto nella determinazione dei compensi e nella gestione dei vari aspetti legati a questa attività, colmando le lacune normative e uniformando le prassi operative a livello nazionale.
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Gli amministratori giudiziari sono nominati dall'autorità giudiziaria per la custodia e la gestione dei beni sequestrati e confiscati ai sensi dell'art. 35 del D.Lgs. 159/2011, dell'art. 104-bis del D.Lgs. 271/1989 e di altre disposizioni di legge pertinenti. L'Albo degli amministratori giudiziari, istituito presso il Ministero della Giustizia, è suddiviso in due sezioni: la sezione ordinaria e la sezione per esperti in gestione aziendale, che implica anche l'iscrizione nella sezione ordinaria.
Avvocati e commercialisti che desiderano iscriversi devono presentare domanda online sul portale dei servizi telematici della giustizia (https://pst.giustizia.it).
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Consiglio e Fondazione Nazionali dei commercialisti hanno pubblicato il 18 giugno 2024 un vademecum per supportare i professionisti che ricoprono il ruolo di amministratori/custodi giudiziari-coadiutori dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata (ANBSC).
Questo documento ha l'obiettivo di assistere nella determinazione del compenso spettante, offrendo una guida pratica caratterizzata da continui riferimenti alla normativa e alla prassi.
Il vademecum descrive dettagliatamente i criteri per la determinazione del compenso per diverse tipologie di beni costituiti in azienda, per i beni immobili, per i frutti, e altre categorie, per la verifica dei crediti e per le attività non disciplinate.
Tratta anche il criterio della prevalenza della gestione più onerosa, il rimborso delle spese generali, i costi dei coadiutori, il compenso per incarichi societari e la disciplina degli acconti.
Negli allegati sono inclusi un modello di istanza di liquidazione e un foglio di calcolo.
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Il documento, curato dalla Commissione di studio “Compenso dell’amministratore giudiziario e del coadiutore dell’ANBSC”, operante nell’area di delega del Consiglio Nazionale “Funzioni giudiziarie e ADR” sotto la guida della consigliera segretaria Giovanna Greco, evidenzia come la normativa di riferimento (principalmente il D.P.R. n. 177/2015) sia formulata in modo impreciso, generando prassi differenti a livello nazionale che complicano ulteriormente la materia.
Di conseguenza, il documento propone emendamenti al D.P.R. n. 177/2015, ritenendo necessario un adeguamento normativo improrogabile per la determinazione dei compensi del coadiutore elaborata dall’ANBSC.
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