La bozza di decreto legislativo di riforma delle sanzioni modifica sostanzialmente le regole applicative dell’art. 13 del d.lgs. 18.12.1997, n. 471, ridefinendo le fattispecie di violazioni in credito non spettante, credito spettante e credito inesistente.
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Il testo del comma 4 attualmente in vigore prevede l’irrogazione della sanzione del 30% da conteggiare sul credito che è stato utilizzato in misura eccedente a quella spettante o sul credito d’imposta esistente che è stato utilizzato in misura superiore a quella spettante o in violazione delle modalità di utilizzazione che sono previste dalla normativa, salva l’applicazione di disposizioni speciali.
Il nuovo testo del comma 4 è più articolato.
E’ disposta l’irrogazione della sanzione del 25% conteggiata sul credito d’imposta non spettante che è stato utilizzato.
La norma precisa il concetto di “credito d’imposta non spettante” che si ravvisa con:
È prevista la sanzione nella misura fissa di € 250, pur se il credito è considerato “credito spettante”, se il credito è fondato sulla base di fatti reali rientranti nella disciplina attributiva, nonché utilizzato in misura e con le modalità stabilite dalla disciplina prevista ma in difetto dei prescritti adempimenti amministrativi di carattere strumentale, a condizione che:
Nel caso di utilizzazione di un “credito inesistente”, la sanzione irrogabile, attualmente dal 100% al 200%, scende al 70% della misura del credito che è stato utilizzato (comma 5). Inoltre, non sussiste più il divieto di definizione agevolata della violazione ai sensi degli artt. 16 e 17 del d.lgs. 18.12.1997, n. 472.
E’ radicale la mutazione del concetto di “credito inesistente” poiché è considerato tale “il credito per il quale manca, in tutto o in parte, il presupposto costitutivo”.
Invece, il testo attualmente in vigore del comma 5, qualifica come inesistente “il credito in relazione al quale manca, in tutto o in parte, il presupposto costitutivo e la cui inesistenza non sia riscontrabile mediante i controlli di cui agli artt. 36-bis e 36-ter del d.p.r. 29.9.1973, n. 600, ai fini delle imposte sui redditi, e all’art. 54-bis del d.p.r. 26.10.1972, n. 633, ai fini dell’IVA". Pertanto, attualmente, se l’irregolarità è riscontrabile in base a tali controlli, decade la condizione di ”credito inesistente” (fattispecie punita con la sanzione dal 100% al 200% del credito utilizzato), che degrada a credito utilizzato in violazione delle modalità previste (fattispecie punita con la sanzione del 30% del credito utilizzato).
Secondo il nuovo comma 5-bis, qualora il contribuente abbia utilizzato un credito inesistente correlato a fatti che ne sono il presupposto i quali sono “oggetto di rappresentazioni fraudolente, attuate con documenti materialmente e ideologicamente falsi, simulazioni o altri artifici”, la sanzione irrogabile è aumentata dalla metà al doppio, cioè dal 105% al 210% del credito che è stato utilizzato.
Sia lo schema di d. lgs. di riforma delle sanzioni sia il d. lgs. n.13/2024 che contiene disposizioni in materia di accertamento tributario e concordato preventivo, ammettono la definizione agevolata dei crediti d’imposta, a differenza delle precedenti regole.
Il quadro operativo del credito d’imposta
Descrizione | Credito da dichiarazione ora in futuro | Credito non spettante(a) ora in futuro | Credito inesistente(b) ora in futuro | |||
Sanzione | 30% | 25% | 30% | 25% | dal 100% al 200% | 70% |
Ravvedimento operoso | sì | sì | sì | sì | sì | sì |
Definizione agevolata (art. 16, c. 3, e 17, c. 2, del d. lgs. 472/97) con riduzione 1/3 | si | sì | sì | sì | no | Sì |
Accertamento con adesione | no | si | no | si | no | no |
Controllo preventivo (art. 4-octies del d.l. 34/19) | si |
| si |
| no | no |
Decadenza del controllo dall’anno successivo a quello di utilizzazione | 5 anni | 5 anni | 5 anni | 5 anni | 8 anni | 8 anni |
Modalità dell’atto di recupero | no | no | no | no | si | si |
Definizioni:
L’art. 1 del d.lgs. 10.3.2000, n. 74, non opera la distinzione tra “credito non spettante” e “credito inesistente”, pur se il risvolto punitivo è indicato in maniera distinta al successivo art. 10-bis.
Lo schema di revisione del sistema sanzionatorio sopperisce a tale mancanza prevedendo, all’art. 1, comma 1, l’inserimento delle nuove lettere g-quater) e g-quinquies).
Secondo la lett. g-quater) sono considerati:
La successiva lett. g-quinquies) definisce come “crediti inesistenti” i crediti “per i quali mancano, in tutto o in parte, i presupposti costitutivi”.
Lo schema di d.lgs. interviene anche sull’art. 10-bis senza modificare la misura delle sanzioni, ma aggiungendo il comma 2-bis.
ART. 10-QUATER DEL D.LGS. 10.3.2000, N. 74
Testo in vigore | Nuovo testo |
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2-bis. La punibilità dell’agente per il reato di cui al comma 1 è esclusa quando, anche per la natura tecnica delle valutazioni, sussistono condizioni di obiettiva incertezza in ordine agli specifici elementi o alle particolari qualità che fondano la spettanza del credito. |