Andare in pensione nel 2024 potrebbe risultare più agevole per molti lavoratori. Il Governo Meloni tra le varie novità in materia pensionistica ha deciso di ripescare la cosiddetta Pace Contributiva. Si tratta della possibilità di andare a riempire alcuni periodi scoperti da contributi, per arrivare alle soglie di accesso alle pensioni per alcuni lavoratori.
Leggi per maggiori dettagli Riscatto laurea e Pace contributiva: precisazioni INPS e Pace contributiva: scade il 31.12.2021.
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La Legge di Bilancio 2024 riporta in pista una misura introdotta già nel 2019 e valida fino al 2021.
Il famoso “Decretone” (Legge 4/2019) che introdusse la Quota 100 ed il Reddito di Cittadinanza, portò in dote anche la Pace Contributiva che consentiva di coprire buchi contributivi nelle carriere dei lavoratori interessati ad andare in pensione.
Anche per il biennio 2024-2025 quindi, ci sarà questa misura pensata per facilitare, dietro pagamento di un onere di riscatto, il pensionamento dei lavoratori che alla luce di queste carenze contributive, non riescono a raggiungere i requisiti per accedere alle pensioni.
Ma è una misura che, come vedremo, può essere usata anche da chi semplicemente, vuole aumentare il proprio montante contributivo e quindi aumentare la propria pensione.
La Pace Contributiva può essere sfruttata però da chi rientra nel regime contributivo puro.
Si tratta di lavoratori privi di contributi al 31 dicembre 1995.
Attenzione:
Il riscatto di questi periodi di vuoto contributivo è a spese del lavoratore. Infatti si deve versare un onere che va calcolato in base alla retribuzione imponibile degli ultimi 12 mesi precedenti la data della domanda di Pace Contributiva.
L’aliquota da applicare all’imponibile è quella in vigore nel Fondo Previdenziale dove opera il riscatto. Per esempio, nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD), l’aliquota è il 33%.
Il corrispettivo da pagare, a prescindere dal numero di anni che il lavoratore intende riscattare, può essere anche rateizzato, sempre che , naturalmente, i periodi da riscattare non servano per andare in pensione nell’immediato. Altrimenti il corrispettivo andrebbe pagato in unica soluzione o quanto prima. Le rate possono essere anche 120. Parliamo di rate mensili e quindi una Pace Contributiva ammortizzabile in 10 anni.
Oltretutto l’onere di questo riscatto può essere scaricato dal reddito in 5 rate di uguale importo e per 5 anni di dichiarazione dei redditi.