Speciale Pubblicato il 04/10/2023

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Conto di trading estero: come compilare il quadro RW

di Dott. Salvo Carollo

Il possesso di un conto di trading presso un broker estero è soggetto a monitoraggio fiscale e, a seconda della sua consistenza, al pagamento dell’IVAFE



Il trading effettuato con propri capitali configura la fattispecie fiscale della speculazione sui mercati finanziari, situazione produttrice di redditi di capitale e\o di redditi diversi, a seconda dei casi specifici; ricordando che, con la prossima riforma fiscale, presumibilmente le due classi reddituali verranno opportunatamente accorpate in quella dei redditi di natura finanziaria.

In determinate situazioni, come quella in cui per lo svolgimento della medesima attività vengono utilizzati capitali di terzi, il cosiddetto proprietary trading, la fattispecie può essere ricondotta al lavoro autonomo.

Oggi, spesso, questa attività viene svolta via internet attraverso conti di trading detenuti presso broker specializzati, che possono essere italiani, ma per lo più sono esteri.

Il contribuente che apre un conto di trading presso un broker estero soggiace a obblighi di monitoraggio fiscale e di eventuale versamento dell’IVAFE, acronimo di Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie detenute all'Estero.

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Le regole

Il monitoraggio fiscale avviene attraverso la compilazione del quadro RW del modello Redditi PF e, come regola generale, tutte le attività finanziarie detenute all’estero devono essere indicate sul quadro RW:

Fanno accezione i conti correnti e i depositi bancari detenuti in paesi esteri collaborativi, cosiddetti white list; infatti l’articolo 2 della Legge 186/2014 prevede che tali obblighi di monitoraggio non sussistono “per i depositi e conti correnti bancari costituiti all'estero il cui valore massimo complessivo raggiunto nel corso del periodo d'imposta non sia superiore a 15.000 euro”.

Premesso ciò, va puntualizzato che i conti di trading sono dei conti deposito (diversi dai conti correnti propriamente detti) detenuti presso intermediari che non sono istituti di credito, per cui si presume che un conto di trading detenuto presso un broker estero debba essere dichiarato in ogni caso e a prescindere dal valore, ai fini del monitoraggio fiscale e dell’IVAFE; così come tutte le attività finanziare detenute all’estero, diverse da conti correnti e depositi bancari aperti presso in un istituto di credito estero di un paese collaborativo.

Fondamentalmente un conto di trading può essere considerato l’omologo di un conto titoli, che appunto sconta l’IVAFE in misura percentuale.

Il quadro RW

Sul quadro RW, del modello Redditi PF 2023, si dovrebbe compilare un rigo per ogni conto di trading estero posseduto, iniziando dal rigo RW1 e proseguendo con i successivi.

Le colonne per cui è richiesta la compilazione, in questa situazione sono:

La liquidazione dell’IVAFE

La predisposizione del quadro RW termina con la compilazione del rigo RW6, denominato “IVAFE”, e dedicato alla liquidazione dell’imposta; qui saranno indicati il totale dell’imposta dovuta, da cui stornare gli eventuali acconti versati, e l’importo finale a credito o a debito.

Le istruzioni del modello Redditi PF 2023 precisano che l’eventuale imposta dovuta sarà versata solo se il saldo della colonna 5 “Imposta a debito” del rigo RW6 sarà di importo maggiore di euro 12; il versamento si effettuerà con modello F24 utilizzando il codice tributo 4043.

 Il presente articolo è un estratto dell’omonima Circolare del giorno di prossima pubblicazione.



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