La divisione ereditaria è una fase essenziale e critica nell’ambito successorio:
Come noto, in presenza di una pluralità di eredi, e salvo che il testatore non abbia già provveduto in sede di testamento a dividere la propria eredità, tra i coeredi sorge una comunione ereditaria.
Ad una comunione ereditaria consegue che il singolo coerede è proprietario di una quota ideale della massa ereditaria: se si vuole fare in modo che ciascun coerede sia pieno ed esclusivo proprietario di singoli beni caduti in successione, occorre fare una divisione ereditaria totale o parziale.
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Le strade per dividere l’eredità, quando possibile (ossia quando non ci sono le eccezioni di cui all’art. 713 c.c.), sono sostanzialmente tre:
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Il legislatore, dunque, in maniera lungimirante ha deciso di rendere il percorso avanti il tribunale il più difficile possibile: sia nell’interesse delle parti, che del sistema in generale.
In quest’ottica, dunque, si comprende bene del perché una pianificazione ereditaria sia essenziale: in sua assenza il rischio più alto non è solo quello di far litigare gli eredi tra loro, ma anche quello di rendere gli stessi parzialmente o totalmente insoddisfatti dell’esito finale.
Le recenti notizie, inerenti i profili successori di persone note, hanno reso ancora più evidente il fatto che solo l’assistenza legale di un professionista (o di più professionisti) permette a chi vuole disporre per il futuro della propria eredità di massimizzare i benefici per gli eredi che gli sopravviveranno.
Il testamento, pertanto, se scritto tecnicamente bene, risulta ancora oggi lo strumento migliore per gestire la propria eredità.
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