Il piano ministeriale di lotta contro il lavoro irregolare, del 21 dicembre scorso come parte di uno degli obiettivi del PNRR, dedica un ampio capitolo all'analisi del fenomeno del sommerso, con particolare attenzione all'ambito dei servizi di colf, badanti e assistenti familiari. Si stima infatti che il lavoro domestico conti in Italia quasi 2milioni di addetti .Il documento minsiteriale afferma però che sono almeno 790 mila i lavoratori irregolari.
Vengono quindi formulate alcune ipotesi di nuove specifiche misure per contrastare l'illegalità, anche in accordo con studi ed esperienze di altri paesi europei.
Il piano nazionale propone di agire con due strumenti :
Riportiamo di seguito alcuni dettagli in più sulle misure in arrivo, in attesa dei decreti attuativi con le indicazioni operative,
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In tema di LAVORO DOMESTICO è disponibile il nuovo foglio excel BUSTA PAGA COLF 2023 per il calcolo del prospetto paga
Il piano nazionale specifica che per le peculiarità di questo rapporto di lavoro, l’azione ispettiva non è purtroppo è un ’efficace contrasto alle forme di lavoro domestico irregolare, come evidenziato anche da studi europei per le criticità legate allo svolgimento dei controlli nelle abitazioni private e per la ritrosia degli stessi lavoratori a denunciare la propria situazione di irregolarità, richiedono meccanismi di emersione diversi cioe, considerando anche l'importanza sociale di questi servizi
Nel testo del piano nazionale sono presenti numerosi riferimenti agli studi internazionali sul tema.
In questo senso possono essere prese ad esempio le esperienze già realizzate in Francia, Belgio, Svezia e Finlandia.
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Analogamente alle esperienze già realizzate da altri Paesi il Piano propone :
Dal punto di vista economico si propongono due possibili strumenti
Riguardo il primo punto si osserva che dato che il lavoro domestico risponde a diverse esigenze delle famiglie, tra cui la cura dei bambini e degli anziani,non autosufficienti, che sono beneficiari dell’assegno di accompagnamento, Tale contributo viene erogato al beneficiario senza alcun vincolo .
Nei casi di persone con disabilità, può essere utile favorire un utilizzo più mirato dell’indennità di accompagnamento eventualmente di valore piu alto ma collegato a un obbligo di utilizzo per l'aiuto all'assistenza.
In questo senso possono essere prese ad esempio le esperienze già realizzate in Francia, Belgio, Svezia e Finlandia.
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Per quanto riguarda il secondo possibile intervento, ovvero l'erogazione di un contributo economico diretto alle famiglie, il piano evidenzia che l’attuale sistema fiscale consente la deduzione fiscale dei soli contributi sociali pagati a colf e badanti fino un massimo di 1.549,36 l’anno.
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La deduzione copre all’incirca i contributi per una colf/badante non convivente che lavori 20 ore a settimana, che si traduce in circa il 10 -15 per cento circa del costo complessivo sostenuto dalla famiglia ( mentre ad esempio, in Francia arriva al 50%).
Il minsitero propone l’introduzione di un bonus, parametrato all’ISEE familiare, che copra almento parte del costo sostenuto per i lavoratori domestici (tenendo conto delle ore di lavoro effettuate), dietro presentazione di opportuna documentazione.
Il bonus dovrebbe decrescere a fronte di livelli più elevati di ISEE; con un minimo per i livelli più elevati di ISEE non inferiore alla detrazione massima oggi prevista , dovrebbe partire quindi da un minimo di 1500 euro.
Dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:
Ultimo requisito previsto: il bonus sarebbe riservato solo alle famiglie che non abbiano ricevuto sanzioni connesse a irregolarità contributiva.