Speciale Pubblicato il 03/11/2022

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Agevolazione Rientro cervelli: un esempio di dichiarazione dei redditi

di Sechi dott.ssa Daniela

Agevolazione fiscale rientro dei cervelli in Italia e dichiarazione dei redditi in caso di cu estera e cu italiana: riepilogo dei requisiti per beneficiarne



Sono sempre più frequenti i casi in cui molti lavoratori, soprattutto giovani Italiani decidono di recarsi all’estero per fare un’esperienza lavorativa più o meno lunga o per soggiornarvi definitivamente; ma cosa succede quando un lavoratore, dopo aver trascorso parte dell’anno all’estero torna in Italia iniziando un nuovo lavoro? 

Come ogni contribuente anche quest’ultimo sarà obbligato alla presentazione di una dichiarazione dei redditi.

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Rientro dei cervelli: dove presentare il modello dichiarativo

Sarà necessario verificare il requisito oggettivo che riguarda la residenza del contribuente. 

Tutti coloro che risultano iscritti all’Anagrafe italiana per almeno 183 giorni l’anno dovranno presentare dichiarazione dei redditi in Italia.

Il nostro Paese applica il “principio della tassazione mondiale” per cui i contribuenti hanno l’obbligo di dichiarare al Fisco tutti i redditi percepiti all’estero.

Nel caso ci si domandasse se vi è rischio di incorrere in una doppia tassazione, la risposta è negativa, in quanto le tasse pagate all’estero diventano credito d’imposta per le tasse da pagare in Italia. 

Non potranno essere usate a rimborso o in compensazione, ma bensì possono abbattere l’imposta IRPEF che scaturisce dalla dichiarazione del contribuente, qualora debba versare le tasse al Fisco. 

Prendiamo l’esempio di una giovane ragazza che decide di andare a fare un’esperienza lavorativa in Francia e il 1° Aprile 2021 decide di tornare in Italia, per lavorare nell’azienda di famiglia come lavoratrice dipendente.  

Avendo due contratti di lavoro per l’anno d’imposta 2021, nel 2022 sarà obbligata a presentare la dichiarazione dei redditi.  

Rientrando ad Aprile 2021 in Italia i giorni di residenza sono di 275, superando il limite dei 183 giorni l’anno. 

In questo caso la contribuente presenterà la dichiarazione in Italia.  

Se dal conguaglio delle imposte dovute in Italia la contribuente deve versare 1.500 euro ma dalla cu estera ne ha versate 1.800 euro, queste ultime verranno considerate credito d’imposta.

Il credito dovrà risultare nel Quadro CE della dichiarazione, per cui la contribuente per l’anno d’imposta 2021 non dovrà versare IRPEF, a seguito della compensazione del credito utilizzato fino a capienza dell’imposta dovuta.

I restanti 300,00 euro versati all’estero, risultanti dal credito d'imposta, non possono essere utilizzati in nessun altro modo.

Lavoratore impatriato docente o ricercatore

La legge di bilancio 2022 ha confermato le agevolazioni fiscali per il rientro dei cervelli in Italia.

Si tratta di un’agevolazione fiscale per i docenti e ricercatori che fanno rientro in Italia e svolgono 

La durata del beneficio è di 5 anni per il quale si applica un abbattimento dell’imponibile del 70%, cosicché le imposte restano dovute sul 30% dei redditi percepiti e sono esclusi da questi gli eventuali redditi prodotti all’estero.

I requisiti per poter accedere all’agevolazione da parte dei contribuenti che abbiano svolto esperienza all’estero sono:  

Durata del beneficio superiore a 5 anni

In tali casi i redditi che concorrono alla formazione del reddito imponibile sarà limitato al 50% del loro ammontare, negli ulteriori cinque periodi d’imposta.

Il reddito sarà invece imponibile, negli ulteriori cinque anni d’imposta, solo al 10% nel caso di lavoratori che abbiano almeno tre figli minorenni o a carico, anche in affido preadottivo.

In questo modo i redditi risultano detassati del 90%.

L’art. 5 del Decreto Crescita 2019, relativo al “rientro dei cervelli” ha ampliato le agevolazioni per il rientro dei docenti e dei ricercatori anche ai contribuenti che:



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