Speciale Pubblicato il 29/09/2022

Tempo di lettura: 4 minuti

La società benefit e la governance trasparente e sostenibile

di Dott.ssa Maria Concetta Rizzo

La società benefit: un modello anticipatorio della nuova Corporate Sustainability Reporting Directive



La governance “Benefit” di derivazione normativa è orientata alla trasparenza, alla sostenibilità integrale in coerenza ai criteri ESG per il perseguimento del beneficio comune, e improntata alla creazione di valore condiviso nei confronti degli stakeholders. Ne deriva una maggior responsabilità, a carico del management, nel generare impatti positivi e ridurre le esternalità negative e nel rendicontarli, misurarli e valutarli.

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La proposta CSRD per le informazioni da comunicare

Alla luce di ciò che prevede la proposta CSRD, ovvero che “le imprese dovrebbero comunicare informazioni necessarie alla comprensione del modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sulla loro attività, nonché informazioni necessarie alla comprensione dell'impatto delle imprese sulle persone e sull’ambiente” risulta cruciale e anticipatorio il ruolo delle società benefit in questa direzione.

Ciò risulta evidente dalla peculiarità della Governance delle Società Benefit, di derivazione normativa, orientata alla trasparenza, alla sostenibilità integrale in coerenza ai criteri ESG per il perseguimento del beneficio comune, e improntata alla creazione di valore condiviso nei confronti degli stakeholders coinvolti direttamente e/o indirettamente al core business.

 La Governance “Benefit” svolge un ruolo fondamentale nel diffondere la cultura della sostenibilità sia all’interno dell’azienda sia all’esterno.

La governance legale benefit aumenta la responsabilità dell’impresa per quanto riguarda il suo impatto sulle persone e sull’ambiente, garantendo e migliorando così la fiducia tra l’impresa e la società civile.

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Tra i modelli di business etici e sostenibili, le Società Benefit, comprese le B Corp certificate, sono imprese che soddisfano i più alti standard di performance sociale e ambientale, di trasparenza e responsabilità giuridica, infatti: 

Tale vincolo legale per le Società Benefit della valutazione d’impatto è coerente con la previsione nella proposta CSRD della rendicontazione ESG e della doppia rilevanza (finanziaria e d’impatto), ovvero che le imprese dovrebbero comunicare informazioni necessarie alla comprensione del modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sulla loro attività, nonché informazioni necessarie alla comprensione dell'impatto delle imprese sulle persone e sull'ambiente.  

La legge 208/2015 che disciplina le società benefit ha anticipato una possibile soluzione a quel quadro giuridico a livello europeo che, secondo il Parlamento europeo così come evidenziato nella CSRD, non garantisce il soddisfacimento di informazioni non finanziarie richieste da investitori, organizzazioni non governative, le parti sociali e altri stakeholders. Nella relazione della proposta di modifiche alla comunicazione societaria sulla sostenibilità, viene sottolineata la necessità di un miglioramento dei dati comunicati dalle imprese riguardo ai rischi di sostenibilità a cui sono esposte e all'impatto che esse producono sulle persone e sull'ambiente. Una disclosure degli impatti sociali e ambientali che si basi su dati qualitativi e quantitativi permette di dimostrare l’effettiva corrispondenza dell’agire dell’impresa ai criteri ESG individuati dall’investitore.

Le PMI, che non saranno obbligate alla CSRD, possono avviare il processo di sostenibilità nelle proprie strategie aziendali così da esser pronte a rispondere alle future richieste di informazioni non finanziarie inevitabili e di riflesso ad esempio da parte dei clienti e dei fornitori, essendo parte della value chain delle PMI obbligate al reporting di sostenibilità in compliance con la CSRD, o degli investitori, parti sociali, istituti bancari.

Inoltre, la normativa sulle Società Benefit grazie alla previsione di una governance alla sostenibilità e della valutazione d’impatto con valenza strategica risponde anche all’approccio alla gestione forward-looking prevista dalla proposta CSRD poiché presuppone necessariamente la messa in atto di pratiche atte ad identificare indicatori di andamento attuale ma, al contempo, espressivi anche di un andamento prospettico, che permetta cioè di intravvedere la continuità aziendale che per natura si verifica nel tempo futuro.




TAG: Rendicontazione di Sostenibilita' Società di capitali e di persone Contabilità e Bilancio PMI