Speciale Pubblicato il 20/06/2022

Tempo di lettura: 7 minuti

Crediti d'imposta cinematografici: controlli e recupero

di Napoli dott. Giuseppe , Sacchetti dott. Lorenzo , Dott.ssa Rosalba Capece

La regolamentazione di settore pone in evidenza delle criticità: serve un Protocollo d’Intesa



Assumono rilievo ai fini della presente analisi le seguenti norme regolamentari:

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Inoltre, le stesse disposizioni stabiliscono che, per consentire all’Agenzia delle entrate di controllare che la fruizione del credito non ecceda l’importo riconosciuto per legge, come sopra indicato, la DGCA comunichi all’Agenzia delle entrate, con modalità telematiche definite d’intesa, entro il giorno 5 di ciascun mese, i dati dei soggetti ai quali, nel mese precedente, è stato riconosciuto il credito d’imposta, con i relativi importi, nonché le eventuali variazioni, revoche e cessioni intervenute o accettate in detto mese;

Di diversa e ben più ampia rilevanza sono, poi, le norme contenute nell’art. 24, commi 1 e 2, del decreto n. 70/2021 e nell’art. 31, commi 1 e 2, del decreto n. 152/2021, secondo cui:

In buona sostanza le citate previsioni di legge, ferme le funzioni relative alla gestione delle procedure di determinazione e concessione dei crediti d’imposta in materia cinematografica e audiovisiva, in capo alla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, stabiliscono che:

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Profili di criticità del sistema

Il suddetto quadro regolamentare evidenzia delle criticità:

Riflessioni conclusive

In sintesi, le citate norme attribuiscono alla DGCA il potere di controllo circa l’indebita fruizione dei crediti in parola e il recupero di quel credito “indebitamente utilizzato”, ma devono sollevarsi le seguenti riflessioni:

Insomma, il suddetto quadro normativo evidenzia la rilevanza dei compiti attribuiti alla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, ma restituisce taluni profili di criticità.

La questione, almeno sul piano normativo, è duplice. Da un lato, i profili di problematicità relativi all’impossibilità da parte della DGCA di emettere “avvisi di recupero” di crediti di imposta “non spettanti” o “inesistenti” e, dall’altro, le difficolta da parte della stessa DGCA di sviluppare approfondimenti in chiave fiscale prodromici o successivi rispetto alla concessione del credito in parola.

Il fulcro del sistema agevolativo, come noto, è costituito proprio dalla verifica dei costi sostenuti dagli operatori di settore richiedenti le agevolazioni, ivi compresi quelli che originano dall’apporto a titolo di finanziamento esterno da parte degli associati in partecipazione, nella procedura del c.d. Tax credit esterno, connotata peraltro dalla presenza di contratti di “Associazione in partecipazione” ex artt. 2549 c.c.

È evidente quindi come le anzidette previsioni regolamentari necessitino di taluni correttivi, ma emerge anche come, nel breve periodo, sulla scia del consolidato modus operandi dell’Amministrazione finanziaria, tali criticità ben potrebbero essere risolte mediante la stipula di uno specifico Protocollo d’Intesa tra la DGCA del Mic e l’Agenzia delle entrate.

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TAG: Agevolazioni per le Piccole e Medie Imprese