E' stato pubblicato sul sito del dipartimento delle politiche per la famiglia un Avviso pubblico denominato "#RiParto" che prevede il finanziamento di iniziative di sostegno alla genitorialita e al lavoro femminile, da parte delle imprese
Il bando mira al coinvolgimento del mondo delle imprese nel cambiamento operativo, ma soprattutto culturale, riguardante la partecipazione femminile al mercato del lavoro in armonia con le esigenze familiari e genitoriali come previsto dalla legge del 7 aprile 2022, n. 32, cd. “Family Act”, in accordo con gli obiettivi del PNRR . Il finanziamento dedicato dalla legge è pari a 50 milioni di euro.
I progetti di welfare aziendale presentati all'interno dell'avviso dovranno prevedere, in particolare, il supporto all’assunzione del nuovo ruolo genitoriale in un’ottica di conciliazione della vita privata e lavorativa, ad esempio con
I progetti , per i quali il finanziamento statale può arrivare al 90 % dei costi, andranno presentati entro il 5 settembre 2022.
IL 30% del finanziamento viene erogato ai progetti ammessi dopo 10 giorni dall'inizio delle attività
La ministra Bonetti ha presentato l'iniziativa affermando che "Con il bando #RiParto prosegue il cammino che abbiamointrapreso con il Family Act, il Pnrr e la Strategia per la parità di genere per sostenere la genitorialità e favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro delle donne.
Di seguito alcuni dettagli e il testo del bando con i requisiti delle imprese e dei progetti , le modalità di partecipazione e di valutazione delle domande, i tempi di erogazione dei finanziamenti
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L’iniziativa ha il fine di sostenere le lavoratrici madri mediante il finanziamento di progetti proposti dalle imprese che favoriscano la risoluzione dei problemi piu comuni nel momento di rientro al lavoro
Possono presentare domanda di finanziamento:
anche in forma associata con altri soggetti aventi gli stessi requisiti richiesti dall’Avviso per i partecipanti singoli, costituendosi in associazione temporanea di scopo (ATS), contratto di rete o associazione temporanea d’impresa (ATI) presentandoi una unica domanda di finanziamento
Il soggetto proponente deve trovarsi nelle seguenti condizioni, a pena di esclusione:
a. aver restituito o depositato in un conto vincolato le agevolazioni pubbliche godute per le quali è stata eventualmente disposta la restituzione da parte di autorità nazionali
b. non aver subito sanzioni definitivamente accertate che comportino l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti e contributi;
c. contribuire ai costi del progetto secondo le percentuali indicate nel bando
d. essere iscritto al registro delle imprese presso la Camera di commercio territorialmente competente e,ove previsto, negli elenchi, albi, anagrafi previsti dalla rispettiva normativa di riferimento;
e. avere la sede legale principale o unità operative, sul territorio nazionale;
f. non trovarsi in alcuna delle situazioni previste come causa di esclusione dall’articolo 80 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50;
g. non essere in stato di liquidazione volontaria;
h. non essere stato assoggettato alla sanzione interdittiva di cui all’articolo 9, comma 2, lett. c), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, o ad altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la Pubblica amministrazione.
La durata delle azioni progettuali è fissata in 24 mesi nei quali non vanno considerati i tempi i rilevazione dei dati e le attività di studio finalizzati alla redazione del progetto.
Destinatarie delle azioni progettuali sono
La richiesta di finanziamento per ciascuna iniziativa progettuale deve essere compresa:
I soggetti ammessi a finanziamento sono tenuti, pena la revoca del finanziamento e la risoluzione della convenzione, ad avviare le attività progettuali entro trenta giorni successivi alla sottoscrizione della stessa e a rispettare le tempistiche ivi indicate, e a darne comunicazione al Dipartimento politiche per la famiglia con una “comunicazione di inizio attività” inviata mediante PEC all’indirizzo VincitoriAvvisoRiParto@pec.governo.it.
La comunicazione di inizio di attività, deve essere inviata, entro 10 giorni dalla data di avvio dell’attività medesima, mediante PEC all’indirizzo VincitoriAvvisoRiParto@pec.governo.it.
La conclusione del progetto deve avvenire in ventiquattro mesi decorrenti dalla data di avvio delle attività.
L’eventuale richiesta di proroga deve essere dettagliatamente motivata, può essere concessa per una sola volta e per cause non imputabili al soggetto beneficiario, sino ad un massimo di sei mesi
L’importo del finanziamento concesso verrà erogato secondo le seguenti modalità:
Per accedere al finanziamento occorre presentare, entro le ore 12.00 del 5 settembre 2022, via PEC all’indirizzo: AvvisoRiParto@pec.governo.it:, la
domanda unitamente alla documentazione, da un indirizzo di posta elettronica certificata intestato al soggetto proponente o al capofila per imprese in rete
Nell’oggetto della PEC deve essere indicato il codice CUP “J51D22000010001” e la denominazione del soggetto proponente o del capofila
La domanda di finanziamento e la documentazione devono essere in formato PDF e firmati digitalmente dal legale rappresentante del soggetto proponente, o da un suo delegato, utilizzando la modulistica pubblicata sul sito internet istituzionale del Dipartimento http://famiglia.governo.it.
La documentazione richiesta comprende: