Lo IAS 36 - Riduzione di valore delle attività definisce la metodologia per determinare e rilevare le perdite di valore e i ripristini di esse. Al contempo fornisce l’indicazione di tutte quelle informazioni che vanno riportate nelle Note al Bilancio.
Nell’ambito dei Principi Contabili Internazionali lo IAS 36 - Riduzione di valore delle attività definisce la metodologia da utilizzare per verificare che le attività, ad eccezione di quelle trattate in altri Principi, siano iscritte a un valore non superiore a quello recuperabile, in quanto in caso contrario si è in presenza di una riduzione di valore e va rilevata una perdita.
Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra il valore d’uso e il fair value, dedotti i costi di vendita, di un’attività o di un’unità generatrice di flussi finanziari (CGU – Cash Generating Unit)
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In base allo IAS 36 bisogna indicare in bilancio una serie di informazioni integrative per le attività oggetto di svalutazione o di ripristino del valore. Tali informazioni sono fondamentali per consentire agli utilizzatori del bilancio di avere contezza delle perdite e dei ripristini di valore che si sono verificate nel corso dell’esercizio, ma anche per conoscere le motivazioni sottostanti.
In particolare, le principali indicazioni che bisogna fornire riguardano:
Bisogna inoltre indicare il valore recuperabile dell'attività o della unità generatrice di flussi finanziari (CGU – Cash Generating Unit) e se esso è pari al fair value al netto dei costi di dismissione o al suo valore d'uso.
Nel primo caso (valore recuperabile pari al fair value al netto dei costi di dismissione) bisogna indicare il livello della gerarchia del fair value nel quale è classificata nella sua interezza la valutazione del fair value dell'attività (in conformità a quanto previsto dall’IFRS 13 - Valutazione del fair value). Occorre anche specificare la tecnica di valutazione che è stata utilizzata e le motivazioni alla base di eventuali cambiamenti adottati nell’esercizio. Bisogna anche precisare gli assunti di base presi a riferimento per il calcolo e i tassi di attualizzazione utilizzati ai fini del calcolo delle valutazioni correnti e di quelle precedenti.
Se invece il valore recuperabile è pari al valore d'uso, nelle Note al Bilancio andrà indicato il tasso di attualizzazione utilizzato nella stima e in eventuali stime precedenti.
Informazioni specifiche sono richieste nel caso di stime del valore di recupero che riguardino una CGU – Cash Generating Unit che comprenda l’avviamento o attività immateriali dalla vita utile indefinita e in particolare vanno indicati:
e) nel caso in cui il valore recuperabile delle CGU si basa sul fair value al netto dei costi di dismissione va riportata la tecnica di valutazione utilizzata e se il fair value al netto dei costi di dismissione non è misurato utilizzando un prezzo quotato per un’unità identica occorre indicare ogni assunto alla base della determinazione del fair value. Se si è proceduto utilizzando proiezioni di flussi finanziari attualizzati vanno indicati il periodo su cui sono stati proiettati i flussi finanziari, il tasso di crescita e quello di attualizzazione applicati;
f) nel caso in cui un mutamento in un assunto di base considerato ragionevolmente possibile potrebbe portare il valore contabile della CGU a superare il valore recuperabile vanno indicati:
E’ bene ricordare che lo IAS 36 non si applica per le seguenti fattispecie in quanto i Principi applicabili a questi tipi di attività già contengono specifiche disposizioni per la loro rilevazione e valutazione:
Lo IAS 36 si applica comunque alle attività finanziarie classificate come: