Speciale Pubblicato il 03/04/2021

Tempo di lettura: 6 minuti

PNRR: Missione 2 Rivoluzione verde e Transizione ecologica

di Grandoni Veronica

Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR): La missione “Rivoluzione verde e Transizione ecologica”, prevede un ammontare di risorse pari a 69,8 miliardi.



La rubrica Next Generation EU e Recovery Fund procede, dopo aver illustrato la Missione 1 del PNRR, con la descrizione della Missione 2 che ha per tema Rivoluzione verde e Transizione Ecologica.

Le risorse complessivamente destinate alla missione 2 sono pari a 69,8 miliardi di euro e sono ripartite in 4 componenti:

1) Agricoltura sostenibile ed economia circolare (7 miliardi di euro);

2) Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile (18,22 miliardi di euro);

3) Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (29,55 miliardi di euro);

4) Tutela del territorio e della risorsa idrica (15,03 miliardi di euro).

Nelle raccomandazioni del Consiglio UE del 2020 viene appunto richiesto all’Italia di adottare provvedimenti nel 2020 e nel 2021 al fine, tra l’altro, di concentrare gli investimenti sulla transizione verde e digitale, in particolare su una produzione e un uso puliti ed efficienti dell'energia, su ricerca e innovazione, sul trasporto pubblico sostenibile, sulla gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, evidenziandosi, a tale ultimo riguardo, che "i deficit infrastrutturali nell’ambito della gestione delle risorse idriche e dei rifiuti, in particolare nelle regioni meridionali, generano un impatto ambientale e sanitario che comporta costi considerevoli e perdita di entrate per l’economia".

Nella Relazione per paese relativa all'Italia per il 2020, viene sottolineato che l'Italia registra buoni risultati per quanto riguarda una serie di parametri chiave di sostenibilità ambientale, in particolare nella lotta ai cambiamenti climatici: il livello di emissioni è significativamente inferiore alla media dell'UE. Per realizzare la transizione verde, secondo la relazione, è fondamentale migliorare l'efficienza energetica nel settore edilizio, promuovere i trasporti sostenibili, favorire l'economia circolare nelle regioni caratterizzate da un ritardo nello sviluppo e prevenire i rischi climatici.

L'articolo continua dopo la pubblicità

Agricoltura sostenibile ed economia circolare

Gli obiettivi della componente sono:

La componente si divide in due assi:

1. Agricoltura sostenibile.

2. Economia circolare e valorizzazione del ciclo integrato dei rifiuti.

 All’interno dell’asse 1 sono elencati tre progetti:

1) Contratti di filiera e di distretto per i settori agroalimentare, della pesca e dell'acquacoltura, della silvicoltura, della floricoltura e della vivaistica.

2) Parchi Agri-solare.

3) Piano logistico per i settori agroalimentare, della pesca e dell'acquacoltura, della silvicoltura, della floricoltura e della vivaistica.

Per l’asse 2 sono previste tre azioni di investimento:

1) realizzazione di nuovi impianti e ammodernamento degli impianti esistenti per il riciclo e la chiusura del ciclo dei rifiuti con la produzione di materie prime secondarie,

2) progetti di economia circolare,

3) transizione ecologica nel Mezzogiorno e nelle isole minori.

Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile

Gli obiettivi della componente sono:

  1. il trasferimento al sistema di mobilità collettiva, in particolare potenziando i sistemi di trasporto rapido di massa al fine di migliorarne la qualità e la capacità di trasporto;
  2. un maggiore sviluppo della mobilità "lieve", riducendo in tal modo l'uso dei singoli tragitti su strada.

I progetti di investimento per questa componente comprendono:

1. Produzione e distribuzione di rinnovabili e sostegno alla filiera, di cui:

  1. Fonti di Energia Rinnovabile (FER),
  2. sostegno alla filiera delle rinnovabili,
  3. infrastrutture di rete e smart grids,
  4. progetti dei comuni in linea con il Piano Nazionale per l'Energia e il Clima (PNIEC).

2. Investimenti nella filiera dell'idrogeno e transizione con DRI verso acciaio verde.

3. Trasporti locali sostenibili, ciclovie e rinnovo parco rotabile.

Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici

Gli obiettivi della terza componente sono:

- Transizione verde: riqualificazione energetica degli edifici.

- Occupazione e crescita: il miglioramento dell'efficienza e la riqualificazione degli edifici stimolano gli investimenti, creano nuovi posti di lavoro, promuovono l'adozione delle tecnologie digitali, migliorano la resilienza del settore immobiliare a sostegno delle PMI.

- Resilienza sociale: gli interventi sono volti a migliorare l'efficienza degli edifici mirano a ristrutturare il parco immobiliare esistente e ad alleviare i problemi della povertà energetica riducendo le bollette energetiche, dimostrando nel contempo l'accessibilità economica degli alloggi e delle condizioni di vita.

Gli investimenti previsti riguardano:

1. Piano di sicurezza degli edifici scolastici e di miglioramento energetico. Nello specifico:

- piano di sostituzione degli edifici scolastici e di riqualificazione energetica,

- programma di efficienza energetica per gli edifici demaniali,

- programma "Safe, verde e sociale" per gli alloggi pubblici,

- riqualificazione energetica e rinnovamento degli edifici pubblici nelle aree metropolitane,

- adeguamento dei tribunali.

2. Programma di efficienza energetica e sismica per gli edifici residenziali privati e pubblici. Nello specifico:

- proroga del superbonus 110 % per migliorare l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici.

Tutela del territorio e della risorsa idrica

Gli obiettivi individuati per la componente sono:

- prevenire e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sui fenomeni di instabilità idrogeologica e sulla vulnerabilità del territorio nelle aree urbane;

- garantire la sicurezza dell'approvvigionamento idrico per il consumo di acqua potabile, l'irrigazione e l'industria e la riduzione delle dispersioni di acqua;

- garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l'intero ciclo e il miglioramento della qualità ambientale delle acque interne e marittime.

Gli investimenti previsti sono:

1. Interventi strutturali e non strutturali per la gestione del rischio di alluvioni e la riduzione del rischio idrogeologico (comprese l'innovazione e la digitalizzazione delle reti di monitoraggio territoriale).

2. Foreste urbane.

3. Interventi per la resilienza, il miglioramento del territorio e l'efficienza energetica dei comuni.

4. Investimenti nelle infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico.

5. Investimenti nella resilienza del sistema agricolo irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche (compresa la digitalizzazione e l'innovazione tecnologica delle reti di distribuzione).

6. Investimenti volti a ridurre le perdite nelle reti di distribuzione idrica, compresi la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti.

7. Investimenti nelle fognature e nel trattamento delle acque reflue.

8. Interventi nelle aree portuali per colmare la carenza di impianti per la gestione dei rifiuti raccolti in mare.

Limite minimo di spesa per la transizione verde

Le risorse assegnate alla Missione sono pari al 31% della dotazione complessiva. Il limite minimo del 37% che la normativa europea richiede vengano destinati, in ciascun Piano nazionale, alla transizione verde non è rispettato.

Nel Piano, peraltro, il Governo non fornisce indicazioni in merito alle risorse finalizzate a garantire il raggiungimento dell’obiettivo minimo di spesa definito a livello europeo per la transizione verde, per cui non appare chiaro se a tal fine possano essere computate anche risorse collocate all’interno di altre Missioni.



TAG: PNRR - Next Generation EU e Recovery Fund