L’8 marzo, il Ministro dell’Economia e delle finanze, Daniele Franco, incaricato della stesura finale del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) da consegnare entro il 30 aprile a Bruxelles, ha conferito in audizione alla Camera. Il testo oggetto di revisione finale è quello approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 gennaio, che racchiude l’atto di indirizzo del Parlamento e le indicazioni emerse dal confronto con la task-force della Commissione europea.
La Commissione valuterà i piani di ciascun paese in 8 settimane. Il Consiglio europeo, acquisita l’approvazione della Commissione, fornirà la sua decisione finale entro 4 settimane. Le risorse saranno quindi disponibili alla fine dell’estate.
La strategia dell’Italia è quella di mobilitare oltre 300 miliardi di euro, il cui fulcro è rappresentato dagli oltre 210 miliardi delle risorse del programma Next Generation Ue, integrate dai fondi stanziati con la programmazione di bilancio 2021-2026. Un pacchetto di investimenti ampio e ambizioso e riforme in grado di liberare il potenziale di crescita della nostra economia, generare una forte ripresa dell’occupazione, migliorare la qualità del lavoro e dei servizi ai cittadini e la coesione territoriale e favorire la transizione ecologica.
Il Piano del 12 gennaio si articola in sei aree di missioni:
- digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
- rivoluzione verde e transizione ecologica;
- infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- istruzione e ricerca;
- inclusione e coesione;
- salute.
Da questo e nei prossimi articoli prenderemo in esame ognuno delle 6 missioni, come presentate nel documento in bozza.
Vediamo di cosa si tratta.
La missione Digitalizzazione, innovazione e cultura
La missione “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, che prevede un ammontare di risorse pari a 46,3 miliardi, segue tre linee d’azione:
- Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione;
- Digitalizzazione, innovazione e capacità di comunicazione del sistema di produzione;
- Turismo e cultura.
Ogni linea di azione prevede una serie di investimenti come di seguito delineati.
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Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione
La componente “Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione” mira a una svolta radicale nella Pubblica Amministrazione, promuovendo l'innovazione e la trasformazione digitale attraverso investimenti mirati e riforme strutturali.
Gli Investimenti:
- Infrastrutture digitali e cybersicurezza.
- Dati e interoperabilità.
- Cittadinanza digitale, servizi e piattaforme abilitanti.
- PA regolabile: assunzione di capitale umano.
- Organismo pagatore competente: la responsabilizzazione delle competenze.
- PA semplice e connessa: semplificare le procedure amministrative e digitalizzare i processi.
- PA intelligente: creazione di poli territoriali per l’assunzione, la formazione, il coworking e il telelavoro.
- Assunzione di capitale umano per rafforzare l'"ufficio di sperimentazione" e superare le disparità tra i vari organi giurisdizionali.
Digitalizzazione, innovazione e capacità di comunicazione del sistema di produzione
La componente “Digitalizzazione, innovazione e capacità di comunicazione del sistema di produzione” persegue i seguenti obiettivi:
- Sostenere la transizione digitale e l'innovazione del sistema produttivo attraverso incentivi agli investimenti nelle tecnologie all'avanguardia e 4.0, nella ricerca, nello sviluppo e nell'innovazione.
- Creare connessioni a fibre ottiche ultraveloci, connessioni 5G e satellitari per l'ammodernamento e il completamento di reti ad altissima capacità, collegate alle aree bianche e alle strutture pubbliche strategiche del paese. Integrazione delle tecnologie satellitari per offrire servizi avanzati per il settore della produzione e la sicurezza.
- Promuovere lo sviluppo delle filiere di produzione, in particolare di quelle innovative, nonché delle produzioni Made in Italy e aumentare la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali, utilizzando anche strumenti finanziari innovativi a tal fine.
Gli investimenti:
- Transizione 4.0: incentivi per le imprese, al fine di agevolare la transizione digitale e verde.
- Innovazione e tecnologia dei microprocessori: il progetto mira a sostenere il settore della microelettronica ad alta tecnologia, attraverso una combinazione di strumenti di sostegno finanziario per gli investimenti in macchinari, attrezzature e impianti di produzione.
- Fondo di garanzia e digitalizzazione delle PMI: rifinanziamento del fondo di garanzia per agevolare l'accesso delle PMI al credito e alla liquidità delle imprese (finanziato da ReactEU).
- Investimenti per la banda larga ultra-larga, il 5G e le connessioni satellitari: connessione veloce a Internet (Ultra-banda larga e 5G); economia spaziale.
- Politiche industriali e internazionalizzazione della catena di approvvigionamento: sostegno nelle catene di approvvigionamento industriali, in particolare quelle più innovative, quelle Made in Italy e quelle maggiormente colpite dagli effetti della pandemia.
Turismo e cultura
Senza dubbio turismo e cultura rappresentano per l’Italia settori chiave per valore economico e occupazione. Insieme, infatti, rappresentano il 12% del PIL Nazionale e rispettivamente generano il 15% e il 6% della diffusione totale di occupazione.
Ma il loro valore non è limitato all’aspetto economico. Turismo e cultura contribuiscono anche alla promozione dell’uguaglianza e della comprensione interculturale. Inoltre, la partecipazione culturale attiva innesca un pensiero innovativo, favorendo anche la transizione digitale. L'accesso ai contenuti culturali, infatti, favorisce la digitalizzazione e l'acquisizione di competenze digitali, in quanto settori principali di sviluppo e sperimentazione di tecnologie emergenti, quali la realtà aumentata e arricchita, l'Internet of things e l'intelligenza artificiale.
Infine, la cultura e il turismo sostenibile contribuiscono a favorire la transizione verde, potendo promuovere la diffusione di comportamenti ambientali più responsabili e indurre i cittadini a cambiare le loro abitudini di consumo.
Gli obiettivi di questa componente sono:
- Aumentare l'attrattiva dei siti culturali strategici, con particolare attenzione al patrimonio culturale unico di Roma, rendendoli fruibili sia dal punto di vista digitale che fisico e massimizzando il loro contributo al Green Deal europeo.
- Promuovere la rigenerazione culturale e il turismo sostenibile nelle zone urbane e rurali nonché nelle periferie urbane, comprese le protezioni per la sicurezza sismica e il ripristino dei luoghi di culto.
- Migliorare le competenze, riqualificare e preparare gli operatori culturali e turistici al futuro, al fine di migliorare la qualità dei servizi turistici.
Gli investimenti:
- Piano di investimenti strategici per i siti, gli edifici e le aree naturali del patrimonio culturale.
- Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale.
- Eliminazione delle barriere fisiche e cognitive nei musei, nelle biblioteche e negli archivi per consentire un accesso e una partecipazione più ampi alla cultura.
- Caput Mundi: investimenti nel patrimonio artistico e culturale di Roma.
- Potenziamento di un polo strategico di produzione per l'industria cinematografica (Cinecittà).
- Attrattiva delle piccole città storiche.
- Protezione e miglioramento dell'architettura rurale.
- Programmi volti a migliorare l'identità dei luoghi, dei parchi e dei siti storici, rivitalizzazione partecipativa delle periferie urbane.
- Sicurezza sismica nei luoghi di culto e restauro del patrimonio culturale.
- Centro nazionale di formazione per gli operatori turistici.
- Sviluppo delle capacità degli operatori culturali per gestire la transizione digitale e verde.
- Percorsi storici. Turismo lento.
- Rinnovo e digitalizzazione delle strutture ricettive e dei servizi turistici.
Come ha affermato il Ministro Franco nell’audizione del 8 marzo alla Camera, per il nostro Paese il Piano Next Generation EU è una occasione molto importante, perché rende possibile affrontare in modo coordinato e con rilevanti mezzi alcuni problemi strutturali che affliggono la nostra economia da tempo.
La pandemia ha colpito un Paese fortemente indebolito da due recessioni. Da più di due decenni l’economia italiana cresce sistematicamente meno di quelle degli altri paesi sviluppati, frenata dalla stagnazione della produttività.
I piani finanziati con il PNRR si rendono quindi quanto mai necessari per contribuire ad accrescere il potenziale di sviluppo del nostro Paese.