L’Italia è chiamata a presentare il suo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sono 223,91 Miliardi di euro gli investimenti previsti nelle 6 missioni della bozza di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’Italia (PNRR).
Il rilancio dell’Italia passa da #NextGenerationItalia, il PNRR sviluppato nell’ambito del “Next Generation EU”, lo strumento finanziario da 750 miliardi di euro che insieme al Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 costituiscono la principale risposta europea alla crisi da coronavirus.
Il 12 gennaio 2021 il Consiglio dei ministri ha approvato la proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ora al vaglio della Commissione Bilancio, destinato poi alla discussione e approvazione in Parlamento.
Mario Draghi al Senato ha annunciato una revisione del Piano approvato dal precedente Governo.
Next Generation Italia prevede al momento tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Le azioni di riforma sono orientate verso 5 assi:
- giustizia,
- concorrenza,
- semplificazione,
- equità,
- tributi.
All’interno di questa logica si declinano le sue sei missioni.
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I 6 punti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
1. Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura
La dotazione finanziaria per questa missione ammonta a 46,30 Miliardi di euro; gli obiettivi generali della missione comprendono:
- Crescita digitale del Sistema Paese.
- Trasformazione digitale del settore pubblico; rafforzamento del perimetro di sicurezza nazionale cibernetica; realizzazione della interoperabilità delle banche dati.
- Favorire una svolta radicale nella PA promuovendo l’innovazione, le capacità, le competenze, il merito. Semplificazione sistematica dei procedimenti amministrativi, riducendone tempi e costi.
- Digitalizzazione dei procedimenti giudiziari e accelerazione, all’interno di un quadro di riforma condiviso, dei tempi della giustizia.
- Sostenere l’innovazione e la competitività del Sistema produttivo, con particolare attenzione alle PMI ed alle filiere produttive.
- Favorire la realizzazione della Banda larga, del 5G e del monitoraggio satellitare.
- Rilanciare in chiave sostenibile i settori del turismo e della cultura, elevando i livelli dei servizi turistici e culturali, supportando la transizione digitale e verde e lo sviluppo socioeconomico del Paese.
2. Rivoluzione verde e transizione ecologica
La dotazione finanziaria per questa missione ammonta a 69,80 Miliardi di euro; gli obiettivi generali comprendono:
- Rendere la filiera agroalimentare sostenibile, preservandone la competitività.
- Implementare pienamente il paradigma dell'economia circolare.
- Ridurre le emissioni di gas clima-alteranti in linea con gli obiettivi 2030 del Green Deal.
- Incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili e sviluppare rete trasmissione.
- Promuovere e sviluppare la filiera dell'idrogeno.
- Sostenere la transizione verso mezzi di trasporto non inquinanti e le filiere produttive.
- Migliorare l'efficienza energetica e la performance antisismica degli edifici.
- Assicurare la gestione sostenibile della risorsa idrica lungo l'intero ciclo.
- Contrastare il dissesto idrogeologico ed attuare un programma di riforestazione.
- Migliorare la qualità delle acque interne e marine.
3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile
La dotazione finanziaria per questa missione ammonta a 31,98 Miliardi di euro; gli obiettivi generali comprendono:
- Realizzare un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale.
- Introdurre sistemi digitali di monitoraggio da remoto per la sicurezza delle arterie stradali e conseguenti urgenti opere per la messa in sicurezza arterie stradali, ponti e viadotti ammalorati.
- Investire per un sistema portuale competitivo e sostenibile dal punto di vista ambientale per sviluppare i traffici collegati alle grandi linee di comunicazione europee e valorizzare il ruolo dei Porti del Sud Italia nei trasporti infra-mediterranei e per il turismo.
4. Istruzione e ricerca
Sono destinati a questa missione 28,50 Miliardi di euro; gli obiettivi generali comprendono:
- Colmare il deficit di competenze che limita il potenziale di crescita del nostro Paese e la sua capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali.
- Migliorare i percorsi scolastici e universitari degli studenti; agevolarne le condizioni di accesso per accrescere l’incentivo delle famiglie a investire nell’acquisizione di competenze avanzate da parte dei giovani.
- Rafforzare i sistemi di ricerca e la loro interazione con il mondo delle imprese e delle istituzioni.
5. Inclusione e Coesione
27,63 Miliardi di euro da investire in questa missione; gli obiettivi generali delineati sono:
- Rafforzamento delle politiche attive del lavoro e della formazione di occupati e disoccupati.
- Aumento dell’occupazione giovanile.
- Sostenere l’imprenditoria femminile.
- Potenziare il servizio civile universale.
- Potenziamento della quantità e qualità delle infrastrutture sociali, per minori, anziani non
- autosufficienti e persone con disabilità.
- Recupero e rigenerazione di edifici e territori urbani, con particolare attenzione a periferie
- e aree interne del paese.
- Ristrutturazione e dotazione di investimenti di domotica di abitazioni da destinare a
- percorsi di vita indipendente di anziani non autosufficienti e persone con disabilità.
- Realizzazione di impianti sportivi e parchi urbani attrezzati.
- Ampliamento dell’offerta residenziale pubblica e di alloggi a canone calmierato.
- Interventi speciali per la Coesione territoriale.
6. Salute
19,72 Miliardi di euro per la missione Salute; gli obiettivi generali sono:
- Rafforzamento del sistema ospedaliero e della rete di assistenza territoriale.
- Sanità digitale.
- Promuovere e rafforzare il settore della ricerca scientifica.
- Rafforzare la compagine del personale sanitario.
Le riforme di Mario Draghi
Dal discorso in Senato del Presidente Draghi emerge l’obiettivo di fare del PNRR un vero e proprio “manifesto programmatico per l’Italia”.
La strategia del nuovo Presidente del Consiglio sarà basata sul principio dei costi-benefici, cioè con la capacità di impattare simultaneamente più settori in maniera coordinata, con il chiaro orientamento alla scelta di progetti che aiutino a migliorare il potenziale di crescita dell’economia.
Egli ha accolto le sei missioni individuate dal Governo Conte ma indica, nel discorso, dei progetti di riforma da inserire nel PNRR:
- Riforma della giustizia.
- Riforma della PA.
- Riforma fiscale.
- Riforma della concorrenza.
- Certezza delle norme e dei piani di investimento pubblico.
Draghi ha confermato la volontà di utilizzare l’intera quota di contributi a fondo perduto destinati all’Italia dall’Europa, pari a circa 68 Miliardi di euro. La quota di prestiti aggiuntivi verrà rimodulata in base agli obiettivi di finanza pubblica.
Riforma fiscale
“Il sistema tributario è un meccanismo complesso, le cui parti si legano una all’altra. Non è una buona idea cambiare le tasse una alla volta”. Trattandosi di “un passaggio decisivo, che indica priorità, dà certezze, offre opportunità” e rappresenta “l’architrave della politica di bilancio”, per Draghi va affidato a esperti del settore, in grado di prevedere gli effetti di diversi interventi.
“In questa prospettiva va studiata una revisione profonda dell’Irpef con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo, riducendo gradualmente il carico fiscale e preservando la progressività. Funzionale al perseguimento di questi ambiziosi obiettivi sarà anche un rinnovato e rafforzato impegno nell’azione di contrasto all’evasione fiscale”.