L’emergenza Covid-19 sta determinando conseguenze dal punto di vista economico e finanziario su gran parte delle realtà produttive del Paese. Le nuove chiusure previste dal DPCM e dalle ordinanze regionali e comunali emanati ed in corso di emanazione e la generale e globale situazione di crisi economica impongono alle imprese un attento, frequente e costante monitoraggio della propria salute economica e finanziaria.
A questa necessità impellente si aggiunge anche l’esigenza di adeguamento ai doveri/obblighi normativi imposti dal Codice della Crisi (D. Lgs 12 gennaio 2019 n. 14, così come modificato dal D. Lgs. 6 novembre 2020 n. 147):
Il nuovo codice prevede un sistema di indici di allerta volto a individuare precocemente, con frequenza almeno trimestrale (come desunto dal documento del Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti Esperti Contabili, in bozza, intitolato “Crisi d’impresa - Gli indici dell’allerta” datato 20 ottobre 2019) i segnali di crisi, allo scopo di prevenire un eventuale stato di insolvenza. Il focus è posto in particolare sulla capacità consuntiva o prospettiva di generare o assorbire i flussi di cassa (cash flow).
Come noto, la carenza di cassa/liquidità è la prima causa di fallimento e la sola analisi patrimoniale non consente di rilevare le problematiche di conversione delle attività nella liquidità necessaria a coprire i debiti e gli impegni.
Alle imprese è richiesto pertanto di monitorare (con cadenza almeno trimestrale) la propria condizione di liquidità consuntiva e prospettica su un orizzonte temporale di 6 mesi al fine di adottare tempestivamente azioni per sanare eventuali squilibri economici e finanziari.
A tal fine, i più efficaci strumenti di monitoraggio che le imprese hanno per valutare l’andamento consuntivo e prospettico della liquidità risultano:
Un budget di tesoreria dovrebbe partire dalle disponibilità di cassa inziali e riepilogare le entrate ed uscite per natura dei sei mesi successivi al periodo di analisi (che potrebbe coincidere con la data di chiusura dell’ultimo bilancio/situazione infrannuale analizzata).
Un budget di tesoreria, per risultare attendibile, dovrebbe tenere in considerazione non tanto le entrate e le uscite in base alla data del pagamento riportata nelle fatture emesse/ricevute, quanto le entrate e uscite dei 6 mesi successivi tenendo in considerazione i tempi medi di incasso da clienti (DSO)/pagamento a fornitori (DPO) e la percentuale eventuale di insoluti. Dovrebbe tenere in considerazione anche entrate e uscite da ordini non ancora fatturati in base alla data presunta di consegna dalla quale si calcola la data presunta di incasso/pagamento, da contratti che non sono supportati da fattura (contratti di affitto, assicurazione, contratti di finanziamento…), da pagamenti a dipendenti e per imposte…
Il DSCR può essere calcolato nei seguenti modi:
Il risultato deve essere superiore ad 1, in caso quanto in caso contrario il cash flow operativo generato non è in grado di soddisfare gli impieghi finanziari a servizio del debito nel periodo considerato, evidenziando situazioni di tensione finanziaria con possibili difficoltà nel rimborso del debito.
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