Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, stringe ancora le maglie della vita sociale per contrastare la diffusione del virus COVID 19 con misure per tutto il territorio nazionale.
Il decreto supera i precedenti DPCM del 1 marzo 2020 e del 4 marzo, mentre estende a tutta Italia l'art. 1 del DPCM 8 marzo 2020 aggiungendo che sull'intero territorio nazionale e' vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
Gli spostamenti sono ammessi solo in caso di necessità lavorative o di salute , con autocertificazione da firmare eventualmente in caso di controllo da parte delle forze di polizia
Resta ovviamente piu che mai valida la raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o stati di immunodepressione di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro.
ATTIVITà COMMERCIALI, MANIFESTAZIONI, EVENTI SPORTIVI e CONCORSI
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è consentita l'apertura di bar e ristoranti dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo, per il gestore, di garantire la possibilita' del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro con sanzione della sospensione dell'attivita' in caso di violazione;
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sono consentite le attivita' commerciali diverse da quelle sopracitate a condizione che il gestore garantisca un accesso con modalita' contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti, sempre con sanzione della sospensione dell'attivita' in caso di violazione;
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i centri commerciali restano chiusi nei giorni festivi e prefestivi mentre nei giorni feriali, i gestori dei richiamati esercizi deve comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilita' del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro
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sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica fino almeno al 3 aprile 2020
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sono sospese le manifestazioni e gli eventi culturali, ricreativi, sportivi compreso il calcio, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone. Gli impianti sportivi sono utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti,riconosciuti dal (CONI) e dalle rispettive federazioni, resta consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive
a porte chiuse, ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le societa' sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro;».
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è previsto un provvedimento per la proroga dei termini per lo svolgimento delle prove d'esame per il conseguimento delle patenti di guida e la validità dei fogli rosa (validi ordinariamente 6 mesi ).
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Gli uffici pubblici restano aperti mettendo in atto le misure di prevenzione specificate al paragrafo sotto.
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Chiusura scuole per coronavirus e accesso alle strutture sanitarie
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fino al 3 aprile 2020, sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani, con l'eccezione dei corsi di formazione per le professioni sanitarie. Per la riammissione in caso di malattia infettiva servirà il certificato medico .
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I dirigenti scolastici e degli atenei sono tenuti ad attivare modalità di studio a distanza ove possibile
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le assenze maturate dagli studenti non saranno computate ai fini della eventuale ammissione ad esami finali o delle valutazioni.
Misure sanitarie obbligatorie: informazione, sanificazione
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ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) e' fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;
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divieto assoluto di mobilita' dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus;
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chiunque, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data del 5 marzo 2020 abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, o sia transitato o abbia sostato nei comuni della zona rossa deve comunicarlo :
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sia al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria
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sia al proprio medico di base o pediatra attraverso i numeri verdi messi a disposizione da ogni Regione (vedi paragrafo sotto)
Vanno esposte le informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie raccomandate dall'OMS e vanno messi a disposizione di dipendenti e utenti , liquidi disinfettanti per l’igiene delle mani, nelle zone di maggiore affollamento e transito di:
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strutture sanitarie ,
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scuole
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uffici delle pubbliche amministrazioni,
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associazioni di categoria,
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esercizi commerciali
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tutti gli uffici aperti al pubblico
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le aziende di trasporto pubblico anche a lunga percorrenza adottano interventi straordinari di sanificazione dei mezzi;
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le aziende del Servizio sanitario nazionale assicurano al Ministero della giustizia il supporto per garantire la sicurezza dei nuovi ingressi negli istituti penitenziari
Smart working , ferie e comunicazione assenze per quarantena
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la modalità di lavoro agile legge 22 maggio 2017, n. 81, può essere applicata, per la durata dello stato di emergenza anche in assenza degli accordi individuali gli obblighi di informativa ai lavorativi sono assolti in via telematica . (Vedi maggiori dettagli "Smart working per coronavirus: come fare "
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Il dpcm del 8 marzo 2020 raccomandava inoltre ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodi di congedo ordinario o di ferie, ove possibile, per tutto il periodo di emergenza Coronavirus.
Come detto, in caso di viaggi o permanenza in zone a rischio e/o comparsa di sintomatologia sospetta vanno avvertiti gli operatori sanitari che :
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danno informazioni sulla eventuale necessaria quarantena in isolamento domiciliare
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allertano il medico e le strutture sanitarie competenti, ove non fosse già stato fatto
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rilasciano se necessario per motivi di lavoro una dichiarazione indirizzata all’INPS, al datore di lavoro e al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta in cui si dichiara che per motivi di sanità pubblica il lavoratore è stato posto in quarantena per COVID 19, specificandone la data di inizio e fine.
Numeri verdi Coronavirus
Ricordiamo di seguito i numeri verdi regionali dedicati alle richieste di informazioni e sulle misure per il contenimento e la gestione del contagio del nuovo coronavirus in Italia:
Basilicata: 800 99 66 88
Calabria: 800 76 76 76
Campania: 800 90 96 99
Emilia-Romagna: 800 033 033
Friuli Venezia Giulia: 800 500 300
Lazio: 800 11 88 00
Lombardia: 800 89 45 45
Marche: 800 93 66 77
Piemonte:
800 19 20 20 attivo 24 ore su 24
800 333 444 attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle 20
Provincia autonoma di Trento: 800 867 388
Provincia autonoma di Bolzano: 800 751 751
Puglia: 800 713 931
Sardegna: 800 311 377
Sicilia: 800 45 87 87
Toscana: 800 55 60 60
Umbria: 800 63 63 63
Val d’Aosta: 800 122 121
Veneto: 800 462 340
Altri numeri utili dedicati all'emergenza nuovo Coronavirus:
Abruzzo: Nella Regione Abruzzo per l’emergenza sanitaria sono attivi i seguenti numeri:
ASL n. 1 L’Aquila:118
ASL n. 2 Chieti-Lanciano-Vasto: 800 860 146
ASL n. 3 Pescara: 118
ASL n. 4 Teramo: 800 090 147
Liguria: Nella Regione Liguria è attivo il numero di emergenza Coronavirus 112
Molise: Nella Regione Molise per informazioni o segnalazioni sono attivi i numeri: 0874 313000 e 0874 409000
Piacenza: Nel Comune di Piacenza per informazioni contattare il 0523 317979: attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 13
Attivo anche il numero di pubblica utilità 1500 del Ministero della Salute.