Nel corso del suo ciclo di vita, ogni impresa può imbattersi in circostanze, reali o potenziali, interne o esterne, che possono obbligare il management aziendale a ridefinire le linee di indirizzo gestionale della propria impresa.
Tutto questo implica il dover accettare rischi e difficoltà che operazioni di ripensamento sistemico della strategia aziendale comportano, a fronte di problematiche (o opportunità) emerse nel corso della vita dell’impresa. Al riguardo, vi possono essere due approcci:
La percezione del singolo problema o della singola opportunità, però, non è di per sé sufficiente per orientare gli sforzi strategici di un’organizzazione: è necessario disporre di un quadro sistemico e organico dei principali aspetti della gestione aziendale, che evidenzi le relazioni e le interdipendenze tra le diverse componenti del sistema di gestione aziendale.
In un’ottica, quindi, di definizione o ridefinizione delle strategie di business, è opportuno muovere da una rappresentazione sistemica dell’impresa che fornisca uno spaccato organico ed interrelato delle dinamiche patrimoniali-reddituali-finanziarie con il complesso delle scelte strategico-organizzative assunte dal management.
Diventa perciò necessario il ricorso ad un check up aziendale completo. Quest’ultimo, molto spesso infatti, rende evidenti esigenze che il management non aveva percepito, facilitando così l’individuazione di obiettivi prioritari per l’azienda rispetto a quanto preventivato e consentendo una risposta efficace ai bisogni specifici dell’organizzazione.
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Ti segnaliamo il foglio di calcolo Check up Azienda PLUS (excel) utile Tool in excel che può essere utilizzato per effettuare una completa analisi patrimoniale economica e finanziaria del Bilancio, sia storica che prospettica.
Il check up d’impresa, per svolgere in maniera efficace il suo ruolo, deve comprendere tre macro-fasi:
Per avere a disposizione gli elementi conoscitivi di base sull'andamento della gestione aziendale, è necessario procedere all'analisi economico-finanziaria dell'impresa. Questa avviene attraverso l'analisi dei bilanci aziendali (non solo quelli depositati, ma anche quelli interni redatti a fini gestionali).
Diversi sono gli strumenti utilizzabili:
Per evidenziare i trend, le analisi devono essere svolte secondo una logica di temporalità, ossia su almeno tre esercizi finanziari.
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L'obiettivo è quello di creare una dashboard che consenta di rilevare, con relativa immediatezza, le situazioni di criticità aziendale, in particolare in quelle aree di gestione da cui potrebbero arrivare pregiudizi per la salute dell'impresa.
Ma l'analisi non può certamente interrompersi qui; se indici, margini e flussi segnalano situazioni di potenziale od attuale squilibrio, affinché il check up sia veramente efficace, è necessario approfondire l'indagine iniziata: infatti, bisogna individuare quegli aspetti (cause) di carattere qualitativo da cui dipendono i fenomeni economico-finanziari, siano essi di natura strategico-strutturali che di natura operazionale.
È allora opportuno procedere con la seconda macro-fase del check up, quella strategica:
Al fine di definire i confini strategici in cui l'azienda si muove, l'analisi deve prendere in considerazione diverse dimensioni:
È forse l'aspetto più importante della diagnosi strategica: se correttamente effettuata, permette di addivenire alla corretta individuazione della mission aziendale.
Espletata la precedente attività, sarà necessario costruire un'Analisi SWOT: essa sintetizza punti di forza e di debolezza dell'impresa (analisi interna) e opportunità e rischi competitivi di fronte ad essa (analisi esterna).
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Tutte le informazioni raccolte nelle precedenti attività devono confluire in quadri rappresentativi sintetici, al fine di rendere immediata la selezione delle alternative strategiche possibili. La letteratura suggerisce diversi approcci che possono essere sintetizzati nel ricorso a specifiche matrici in grado di rappresentare l’attrattività del mercato di riferimento e la capacità competitiva dell’impresa, dopo aver raccolto ed identificato tutte le informazioni necessarie relative alle diverse variabili discriminanti (redditività del settore, dimensione del mercato, tasso di crescita del mercato, know-how posseduto, livello concorrenziale in atto, ecc…).
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Seppur con i relativi limiti (soprattutto in termini di possibilità di raccogliere dati ed informazioni esaurienti e fedelmente rappresentativi dal punto di vista qualitativo), la presente fase è estremamente importante perché costringe la Direzione aziendale a focalizzarsi sulle cause, strutturali od operazionali, che hanno determinato le criticità rilevate durante le analisi economico-finanziarie, evitando considerazioni soggettive ed arbitrarie e ponendo l’enfasi, invece, sull’adozione di comportamenti strategici coerenti con gli obiettivi di medio-lungo termine. Spostare l’attenzione dalle performances operazionali logistico-produttive, agli indirizzi strategici di lungo periodo, al fine di creare le basi per un vantaggio competitivo sostenibile nel tempo.
Come anticipato, l’obiettivo di questa fase è quello di far emergere l’effettivo “allineamento” tra strategia, struttura aziendale e processi di business.
Sono diversi i passi da percorrere: