La riforma del fallimento fa esplicito riferimento a strumenti di allerta di cui ogni azienda deve dotarsi per prevenire in anticipo eventuali stati di crisi finanziaria che nel medio termine possono portare al fallimento.
Gli strumenti adottabili per prevenire la crisi messi a disposizione dalla dottrina aziendalistica sono numerosi e primi fra tutti gli indicatori di bilancio sia sotto forma di indici che di margini e di flussi finanziari. Infatti è buona abitudine per ogni azienda procedere ad una tempestiva analisi di bilancio annualmente e controllare i trend dei diversi indicatori.
In questo speciale analizzeremo un indicatore sintetico che misura la probabilità di fallimento di una azienda messo a punto da Edward Altman professore emerito alla New York University’s Stern School of Business in base ad una approfondita analisi statistica su 66 società.
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L'esempio pratico è stato realizzato utilizzando il tool Indice di Altman - Indicatore di crisi aziendale utile per determinare l’equilibrio finanziario sintetico dell’azienda utilizzando l’indice di ALTMAN e la verifica del superamento delle soglie di fallibilità ai sensi dell’art. 1 e 15 della Legge fallimentare.
La formula individuata da Altman è composta da 5 indicatori ai quali viene dato un peso diverso. Gli indicatori sono i seguenti:
A | EQUILIBRIO FINANZIARIO |
A = (attivo corrente – passivo corrente)/totale attivita` | |
B | CAPACITA' DI AUTOFINANZIAMENTO |
B = utile non distribuito / totale attivita` | |
C | REDDITIVITA' |
C = utile operativo / totale attivita` | |
D | SOLVIBILITA' |
D = valore di mercato del capitale / totale indebitamento | |
E | UTILIZZO CAPITALE |
E = vendite / totale attivita` |
Ad ognuno degli indicatori viene attribuito un peso e dalla loro somma scaturisce l'indice che occorre poi interpretare. La formula originale elaborata da Altman nel 1968 è stata successivamente modificata dalla dottrina per adattarla ad altri settori anche delle PMI. Possiamo così avere tre versioni dell'indice:
Vediamo sinteticamente le formule per ognuna delle categorie.
FORMULA ORIGINALE per le grandi imprese di produzione quotate:
Z = 1,2 X A + 1,4 X B + 3,3 X C + 0,6 X D + 1 X E
Il risultato va interpretato come di seguito:
Z > 3 = buon grado di equilibrio finanziario |
3 > Z > 1,8 = zona d`ombra – precario equilibrio |
Z < 1,8 = non equilibrio finanziario - probabilità di fallimento alta |
FORMULA PER LE PMI DI PRODUZIONE
Z = 0,717 X A + 0,847 X B + 3,107 X C + 0,42 X D + 0,998 X E
Il risultato va interpretato come di seguito:
Z > 2,90 = buon grado di equilibrio |
2,90 > Z > 1,23 = zona d`ombra – precario equilibrio |
Z < 1,23 = non equilibrio finanziario - probabilità di fallimento |
FORMULA PER LE PMI DI ALTRI SETTORI escluse quelle finanziarie:
Z = 3,25 + (6,56 X A) + (3,26 X B) + (6,72 X C) + (1,05 X D)
Il risultato va interpretato come di seguito:
Z > 3 = buon grado di equilibrio |
3 > Z > 1,8 = zona d`ombra – precario equilibrio |
Z < 1,8 = non equilibrio finanziario - probabilità di fallimento alta |
Comunque lo si calcoli, più è basso il valore dell'indice e peggiore è la situazione finanziaria dell'azienda.
Ipotizziamo i dati degli ultimi 3 bilanci di una PMI altri settori:
Anno
|
Anno
|
Anno
|
|
n-2
|
n-1
|
n
|
|
ATTIVO CORRENTE |
€ 500.000,00
|
€ 400.000,00
|
€ 300.000,00
|
PASSIVO CORRENTE |
€ 700.000,00
|
€ 800.000,00
|
€ 700.000,00
|
TOTALE ATTIVITA' |
€ 900.000,00
|
€ 950.000,00
|
€ 700.000,00
|
UTILE NON DISTRIBUITO (UTILE NETTO - UTILE DISTRIBUITO) |
€ 30.000,00
|
€ 50.000,00
|
€ 10.000,00
|
UTILE OPERATIVO (DIFF. A - B DEL CE) EBIT |
€ 200.000,00
|
€ 250.000,00
|
€ 50.000,00
|
VALORE DI MERCATO (PATR.NETTO) |
€ 380.000,00
|
€ 400.000,00
|
€ 300.000,00
|
TOTALE INDEBITAMENTO |
€ 1.400.000,00
|
€ 1.300.000,00
|
€ 1.500.000,00
|
VENDITE |
€ 900.000,00
|
€ 1.000.000,00
|
€ 700.000,00
|
Applicando i calcoli avremo:
Anno
|
Anno
|
Anno
|
||
n-2
|
n-1
|
n
|
||
A | EQUILIBRIO FINANZIARIO | |||
A = (attivo corrente – passivo corrente)/totale attività |
-0,22
|
-0,42
|
-0,57
|
|
B | CAPACITA' DI AUTOFINANZIAMENTO | |||
B = utile non distribuito / totale attività |
0,03
|
0,05
|
0,01
|
|
C | REDDITIVITA' | |||
C = utile operativo / totale attività |
0,22
|
0,26
|
0,07
|
|
D | SOLVIBILITA' | |||
D = valore di mercato del capitale / totale indebitamento |
0,27
|
0,31
|
0,20
|
|
E | UTILIZZO CAPITALE | |||
E = vendite / totale attività |
1,00
|
1,05
|
1,00
|
E la formula dello Z-score darà il seguente risultato:
Anno
|
Anno
|
Anno
|
|
n-2
|
n-1
|
n
|
|
Z = 3,25 + (6,56 X A) + (3,26 X B) + (6,72 X C) + (1,05 X D) |
3,68
|
2,75
|
0,24
|
Giudizio |
Buon grado di equilibrio finanziario
|
Equilibrio precario
|
Disequilibrio finanziario
|
Il giudizio finale non può che essere negativo in quanto il trend dell'indicatore ha avuto un andamento peggiorativo nel tempo e nell'ultimo esercizio l'indice esprime chiaramente un disequilibrio finanziario con possibilità di fallimento dell'azienda nel medio termine.
Tale risultato dovrebbe mettere in allerta il management dell'impresa o l'imprenditore per prendere le dovute contromisure e affrontare l'incipiente crisi evitando le gravose procedure concorsuali.
Già dall'esercizio n-1 i dati di bilancio davano un chiaro segnale di allerta e un intervento in questo esercizio avrebbe evidentemente evitato di aggravare la situazione come risulta dall'ultimo esercizio n.