Il Senato ha approvato il 7 agosto 2018 la conversione in legge del Decreto Dignità, (il testo è allegato in fondo all'articolo), già in vigore dal 14 luglio come decreto 87/2018 (primo provvedimento del Governo Conte in materia economica) con importanti modifiche.
Di particolare rilevanza gli aspetti toccati dal decreto in materia giuslavoristica. Tra quelle di maggiore impatto le novità sui contratti a termine con il ritorno delle causali (fatte salve le attività stagionali e un aumento dei contributi a carico dei datori di lavoro, a partire dal primo rinnovo, anche per il lavoro in somministrazione. Salvo invece, diversamente dal contenuto della prima bozza, lo staff leasing, cioe il contratto di somministrazione a tempo indeterminato.
Un altro capitolo del Jobs act, ovvero quello dell'indennizzo per i licenziamenti illegittimi per i lavoratori assunti con contratto a tutele crescenti, viene modificato con l'innalzamento delle mensilità minime e massime garantite al lavoratore licenziato.
Vediamo piu in dettaglio le novità nei diversi ambiti.
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CONTRATTI A TERMINE E SOMMINISTRAZIONE
Sono esenti dall' obbligo di causale le attività stagionali (elencate nell'allegato al DPR 1525/1963) .
LICENZIAMENTI ILLEGITTIMI PIU CARI
Il licenziamento senza giusta causa per i contratti a tutele crescenti del Jobs Act (aziende sopra i 15 dipendenti) richiederà un indennizzo da parte del datore di lavoro che puo arrivare a 36 mensilità. L'indennizzo minimo sale da 4 a 6 mensilità.
In caso di procedura di conciliazione, invece, l'indennizzo sale a un minimo di 3 fino a un massimo di 27 mensilità.
NUOVI VOUCHER
Aziende alberghiere e ricettive del turismo fino a 8 lavoratori, aziende agricole ed enti locali possono utilizzare i nuovi voucher ( contratto telematico PrestO) ma con la limitazione delle categorie di lavoratori "speciali": studenti, pensionati, disabili: l’arco temporale per la durata della prestazione si amplia dai precedenti 3 a 10 giorni.
INCENTIVO PER IL LAVORO STABILE
Viene prorogato per il 2019 e 2020 lo sgravio in vigore già quest'anno (L.205 2017) per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, pari al 50% degli oneri contributivi per l'assunzione di giovani fino a 35 anni, con massimo di 3mila euro annui parametrati mensilmente. La norma già in vigore in realtà è stabile ( durerà anche negli anni successivi) ma prevedeva nel 2019 l'abbassamento del limite di età a 30 anni. Si dovrà attendere l'annunciato decreto ministeriale per capire come si coordineranno le due norme in questo biennio.
DELOCALIZZAZIONE E INCENTIVI 4.0
Dal mondo produttivo ovviamente si è alzato un coro unanime di critiche; ad es. Confcommercio, Confartigianato ma anche le Agenzie per il lavoro temono grandi difficolta e prefigurano rischi di contraccolpi negativi proprio sull’occupazione tutelata che il Ministro Di Maio dichiara di voler sostenere. Anche per il presidente di Confindustria Boccia, si tratta di "interventi formali che non porteranno nessuna positività, in quanto l'occupazione non si genera irrigidendo le regole". Secondo le associazioni datoriali e gli esperti economisti di molte università italiane, ripartirà invece il contenzioso sulla legittimità delle causali indicate dai datori di lavoro e contestate dai lavoratori. Inoltre è stato fatto notare come il contributo addizionale incrementato, che si applica a partire dal primo rinnovo del contratto, potrebbe provocare un maggiore turn over dei lavoratori stessi, in quanto le aziende avranno piu convenienza a stipulare ogni volta un nuovo contratto che non a rinnovarlo allo stesso lavoratore. Le confederazioni del terziario Cna e Confcommercio esprimono delusione in particolare per le norme sui contratti a termine , introdotte «senza prestare attenzione alle preoccupazioni sulle modifiche ai contratti a tempo determinato, che ad alta voce si sono alzate per settimane da grandissima parte del mondo datoriale, in particolare da artigiani e piccole imprese», si «modificano in senso peggiorativo regole e strumenti ben funzionanti ed efficienti».Soddisfazione invece dalla Coldiretti, che apprezza i nuovi voucher e valuta che «circa 50mila posti di lavoro occasionali possono essere recuperati con trasparenza nelle attività stagionali in campagna». In materia di somministrazione ci sono stati annunci di stop al rinnovo dei contratti interinali da parte di aziende spaventate dal nuovo contesto normativo molto complesso.
Il decreto ha avuto una evoluzione abbastanza travagliata. Nella conversione in legge , in particolare con le modifiche introdotte dalle Commissioni lavoro e finanze della Camera anche a causa delle reazioni di gran parte del mondo produttivo, hanno trovato spazio: