Le “Fonti di finanziamento” sono quelle fonti a cui l’impresa attinge per finanziarsi e le possiamo classificare sostanzialmente nelle seguenti macro categorie:
Fonti di finanziamento |
Caratteristiche |
Capitale proprio |
Trattasi del capitale apportato dai soci e dell’autofinanziamento (utili non distribuiti e accantonati a riserve). |
Capitale di debito
|
Trattasi del capitale reperito all’esterno dell’azienda e pertanto di indebitamento. In base alla sua scadenza lo si classifica a medio lungo (scadenza oltre i 12 mesi) e a breve (scadenza entro 12 mesi). |
Qual è il mix ideale tra ricorso al capitale proprio e ricorso al capitale di debito?
Dare una risposta a questa domanda è fondamentale per l’impresa che vuole rimanere in una situazione di equilibrio finanziario. Vediamo come monitorare ed eventualmente correggere la struttura delle fonti di finanziamento.
Per avere un buon equilibrio finanziario bisogna correlare le fonti di finanziamento agli investimenti aziendali (Immobilizzazioni e Attivo circolante), osservando le seguenti regole:
Possiamo raffigurare le regole dell’equilibrio finanziario con il seguente grafico:
Investimenti |
Fonti di finanziam. |
|
|
Immobilizzazioni |
Capitale proprio |
|
|
|
|
|
Debiti a m/l |
|
|
Attivo circolante |
|
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Debiti a breve |
|
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Per una verifica quantitativa, possiamo far ricorso agli indicatori matematici, ovvero gli indicatori dell’equilibrio patrimoniale-finanziario, di cui di seguito ne sono illustrati i principali:
Indicatori |
Formula |
Significato |
Margine di copertura globale |
(Capitale proprio + Debiti a medio lungo termine) - Immobilizzazioni |
Se positivo l’impresa riesce a finanziare gli investimenti durevoli con le corrette forme di finanziamento. |
Capitale circolante netto |
Attivo circolante - Debiti a breve scadenza |
Se positivo l’impresa ha fatto un corretto uso delle fonti di finanziamento. |
Proponiamo due casi aziendali per meglio approfondire.
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Si ipotizzi il caso di una azienda che, dopo aver proceduto alla riclassificazione dello Stato patrimoniale, abbia i seguenti elementi del patrimonio:
Investimenti |
Fonti di finanziamento |
||||
Immobilizzazioni |
600.000 |
60% |
Capitale proprio |
400.000 |
40% |
Attivo circ. |
400.000 |
40% |
Debiti a m/l |
300.000 |
30% |
Tot. impieghi |
1.000.000 |
100% |
Debiti a b. |
300.000 |
30% |
Tot. Fonti |
1.000.000 |
100% |
Si ipotizzi il caso di una azienda che, dopo aver proceduto alla riclassificazione dello Stato patrimoniale, abbia i seguenti elementi del patrimonio:
Impieghi |
Fonti di finanziamento |
||||
Immobilizzazioni |
600.000 |
60% |
Capitale proprio |
200.000 |
20% |
Attivo circ. |
400.000 |
40% |
Debiti a m/l |
200.000 |
20% |
Tot. Impieghi |
1.000.000 |
100% |
Debiti a b. |
600.000 |
60% |
Tot. Fonti |
1.000.000 |
100% |
E’ consigliabile monitorare costantemente l’equilibrio tra fonti di finanziamento con i rispettivi Investimenti che esse finanziano.
Utilizzando gli indicatori matematici si ha il polso della situazione, potendo intervenire tempestivamente con opportuni interventi correttivi allo scopo di riequilibrare la composizione delle fonti di finanziamento.
Gli indicatori illustrati sono solo alcuni di quelli utilizzabili.