Sono numerose le novità introdotte dalla manovra correttiva 2017, il DL 50/2017. In sede di conversione del DL, tra gli altri, è stato introdotto l’articolo 57-bis in base al quale dal 2018 alle imprese e ai lavoratori autonomi che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie il cui valore superi almeno dell’1% gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente, è attribuito un contributo sotto forma di credito d’imposta.
Lo scopo della norma era dare attuazione alla Legge 198/2016 che prevedeva l’introduzione di benefici fiscali connessi agli “investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani e periodici nonché sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali”, attraverso il riconoscimento di “un particolare beneficio agli inserzionisti di micro, piccola o media dimensione e alle start up innovative” (articolo 2, comma 2, lettera n).
In questo approfondimento facciamo il punto di questa agevolazione.
L'articolo continua dopo la pubblicità
In sede di conversione in legge del decreto 50/2017, è stato introdotto l’articolo 57-bis in base al quale dal 2018 alle imprese e ai lavoratori autonomi che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie
è attribuito un contributo, sotto forma di credito d’imposta. Viene quindi incentivato un investimento incrementale rispetto all'anno precedente sia per spingere maggiormente imprese e professionisti ad investire, sia per spingere l'editoria.
Il valore del credito d'imposta previsto dal DL 50/2017 è pari a:
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione previa istanza diretta al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Le modalità, i criteri di attuazione, gli investimenti che danno accesso al beneficio, i casi di esclusione, le procedure di concessione e di utilizzo del beneficio, la documentazione richiesta, l’effettuazione dei controlli saranno definiti con un futuro decreto MEF.