Speciale Pubblicato il 12/10/2016

Tempo di lettura: 2 minuti

Imprese e fatturazione elettronica

di Modesti dott. Giovanni

Dal 1 gennaio 2017 la PA avrà l’obbligo di formare, trasmettere e validare i documenti in forma digitale: i vantaggi per le imprese e i professionisti



Il 2016 e, soprattutto, il 2017 dovrebbero essere gli anni decisivi per il decollo della fatturazione elettronica tra privati e Pubblica Amministrazione (P.A.) A tale proposito si ricorda che dal 1 gennaio 2017 la P.A. avrà l’obbligo di formare, trasmettere, copiare, duplicare, riprodurre e validare i documenti in modalità digitale (abbandonando così il formato analogico: la carta per intenderci).

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Definizione di fattura elettronica

L’Agenzia delle Entrate, con la Circolare 18/E del 24 giugno 2014 ha stabilito che per fatturazione elettronica si intende sia il documento che viene emesso in formato digitale, sul quale viene apposta una firma digitale, sia il documento inteso come tracciato record, rispetto al quale un sistema che presieda la gestione documentale ne garantisce i seguenti requisiti: integrità, immodificabilità, autenticità e certezza delle informazioni contabili in esso contenute.

Il quadro normativo

La riforma del Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD), pubblicata sulla  Gazzetta Ufficiale del 13.9.2016, e il d.lgs. del 26 agosto 2016, n, 179, hanno posto le basi per tale trasformazione che ha il sapore di una vera e propria rivoluzione copernicana. In precedenza, va ricordato, l’introduzione della fatturazione elettronica, quale obbligo nei rapporti tra imprese e P.A..; invece la fatturazione elettronica tra privati decollerà dal 1 gennaio 2017, in modo facoltativo, per poi diventare, successivamente, anch’essa obbligatoria.

I vantaggi per le imprese ed i professionisti

Con il passaggio dall’analogico al ditale, oltre all’ovvio risparmio della carta, si riuscirà a realizzare un processo di gestione documentale, compliance con la normativa di settore e, certamente, più trasparente.
Perché i vantaggi siano reali è, però, necessario che avvenga un salto di qualità da parte di tutti gli attori del processo: P.A.,  imprese, professionisti, in virtù del quale anziché procedere alla digitalizzazione delle copie cartacee dei documenti fiscali, si inizia ad organizzare la propria P.A.,/Imprsa/Studio di consulenza facendo “uscire” i documenti già in formato digitale.
Ciò significa che vanno conservate le informazioni digitali e non i documenti cartacei.
Per concludere, uno studio condotto dall’Osservatorio Fatturazione elettronica e Dematerializzazione del Politecnico di Milano (che nasce con l’obiettivo generale di dimostrare il valore legato all’adozione di processi di Fatturazione Elettronica – e più in generale della Digitalizzazione dell’intero Ciclo dall’Ordine al Pagamento – e nel contempo di contribuire a muovere il sistema Paese verso una più significativa e matura adozione degli strumenti della digitalizzazione, nei processi interni e di interfaccia) ha accertato che il risparmio di una fattura, che nasce digitale rispetto ad una fattura cartacea oscilla dai 7,5 euro agli 11,5 euro a fattura! (http://www.osservatori.net/it_it/osservatori/osservatori/fatturazione-elettronica-e-dematerializzazione).
 



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