Speciale Pubblicato il 12/05/2016

Tempo di lettura: 3 minuti

Dopo la sentenza della Cassazione necessario riscrivere l’IRAP

di Redazione Fisco e Tasse

Troppi i problemi interpretativi tra sentenze della Cassazione e modifiche al testo: non c’è pace sui soggetti passivi IRAP



L’IRAP (l’imposta regionale per le attività produttive) è da sempre oggetto di contenziosi con l’amministrazione. Infatti la fumosità della norma nel definire i contorni della soggettività di questa imposta hanno fatto sì che molti soggetti la pagassero per evitare sanzioni e instaurassero poi un successivo contenzioso con il fisco per ottenere il rimborso. La recente sentenza della  Cassazione a sezioni Unite nella sentenza 9451/2016 depositata lo scorso 10 maggio, non risolve il problema e aumenta sicuramente la litigiosità tra contribuente e Amministrazione. Esaminiamo i punti della sentenza e auspichiamo un intervento risolutivo del Legislatore.

L'articolo continua dopo la pubblicità

Acquista il nostro pratico eBook "IRAP - Rimborsi e ricorsi" che analizza gli aspetti pratico-operativi per richiedere il rimborso dell'irap, ricco di formulari e giurisprudenza aggiornata.

La sentenza della Cassazione a Sezioni Unite 9451/2016

Per l’analisi completa della sentenza si rimanda all’articolo:Niente IRAP per i professionisti con un dipendente generico.

Riprendendo solo i concetti principali della sentenza, la Cassazione ha stabilito che il requisito dell’autonoma organizzazione (da determinare ai fini della passività all’imposta ex art.2 D.lgs 446/97) c’è quando:

Il criterio dell’unico dipendente e l’incertezza normativa

Secondo la sentenza Cass. 9451/2016 , il professionista, l’artista o l’imprenditore individuale che impieghi un solo collaboratore o un solo dipendente deve verificare la sua qualifica.:

Il criterio suggerito dalla sentenza, cioè di stabilire se vi sia "stabile organizzazione" indagando sulla qualità della prestazione del dipendente o collaboratore, in base alle mansioni effettivamente svolte o risultanti dal contratto non sembra facilmente applicabile in quanto è un criterio nuovamente poco oggettivo.

La sentenza di Cassazione 9451 tuttavia riprende quanto recentemente sostenuto dalla stessa Cassazione nel 2016 con la sentenza 7291. In particolare la sentenza 7291/2016 riguardava i medici convenzionati con il servizio sanitario, e il principio sostenuto dalla suprema corte è stato che se i medici:

Tuttavia il contribuente non può neanche cercare di usare sempre il criterio delle mansioni svolte dal suo dipendente collaboratore (benchè altamente soggettivo) per stabilire o meno l’esistenza di una stabile organizzazione, in quanto la stessa cassazione con la sentenza 7371 del 2016 ha stabilito che gli studi associati e le società semplici sono comunque sempre sottoposti a Irap perché soddisfano automaticamente il presupposto dell’imposta. Quindi a parità di beni strumentali minimi:

I chiarimenti ufficiali attesi

Già nel 2014 la Legge 23/2014-Delega fiscale aveva previsto che il Governo emanasse un atto normativo che stabilisse criteri oggettivi, atto purtroppo mai emanato.

Tuttavia, come pubblicato dal Sole24ore del 12 maggio 2016,anche  il viceministro dell’economia Luigi Casero ha sottolineato la necessità di trovare “uno schema preciso” ai fini dell’imponibilità dell’imposta con la Legge di stabilità 2017. I contribuenti restano in attesa.



TAG: Determinazione imposta IRAP Difendersi dall'Irap: come chiedere il Rimborso Irap