Speciale Pubblicato il 10/07/2015

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La proposta di Boeri per la riforma dell'INPS

di Susanna Finesso

Riforma INPS: nella sua prima relazione annuale il presidente Boeri propone reddito di cittadinanza e pensioni anticipate con calcolo contributivo



Il presidente dell’Inps, Tito Boeri ha presentato mercoledì alla Camera il Rapporto Annuale per il 2014 sull'attività  dell’Istituto di Previdenza  e la sua Relazione ,  che contiene la sua proposta di riforma del sistema previdenziale.  Dopo aver ricordato  la modernizzazione in atto di quello che è il  grande istituto previdenziale in Europa e  il migliorato livello di efficenza nel rapporto con i cittadin , Boeri è passato ad illustrare il suo (ambizioso)   programma che   punta ad una maggiore equità del sistema e forte sostegno alla povertà  .
I principi di base sono semplificazione e unificazione dei vari regimi, separazione tra assistenza e previdenza, flessibilità in uscita. Il tutto è finalizzato a gestire le risorse con maggiore equità, fornendo i mezzi di sussistenza ai ceti a maggior rischio di povertà.
 
In tema di assistenza la bozza Boeri propone un reddito minimo garantito per la protezione sociale  soprattutto dei soggetti da 55 anni in su, che in caso di disoccupazione hanno gravi difficoltà a trovare un impiego alternativo . Questa assistenza andrebbe «finanziata dalla fiscalità generale», mentre la previdenza andrebbe del tutto separata perché va intesa come «prestazione assicurativa, che prevede trasferimenti tra generazioni diverse, e che garantisce diritti proporzionati ai contributi versati».
A questo fine andrebbero infatti eliminati gli squilibri nei trattamenti previdenziali di diverse categorie di pensionati, che ora sono molto differenziati e non si basano su diversi livelli contributivi ma su diversi tassi di rendimento di quanto versato.
Anche la proposta per aumentare la flessibilità in uscita dal lavoro, già anticipata dalla stampa un paio di giorni fa, prevede un sistema di calcolo dell’assegno di pensione esclusivamente con il metodo contributivo, da ottenere  a partire dai 57/58 anni, con almeno 35 anni di contributi. Per rispondere alla maggiore aspettativa di vita e alle difficoltà finanziarie che sta producendo, c’è anche la previsione, per chi già riceve un assegno previdenziale, di versare ancora contributi che poi possono diventare un supplemento alla pensione, in un ottica flessibile e individualizzata.
Un altro punto ai fini della semplificazione e razionalizzazione dell’Istituto  che segue l'unificazione delle date di pagamento al 1 giorno del mese, già realizzata,  è la proposta di unificare tutti i diversi regimi, inclusa la Gestione separata, eliminando gli oneri dei ricongiungimenti.
Il presidente Boeri ha sottolineato come la sua proposta si autofinanzia quindi rispetta i vincoli di bilancio ed è attuabile da subito anche dal punto di vista amministrativo/organizzativo, senza particolari oneri.
La relazione ha ovviamente provocato una generale levata di scudi da parte dei sindacati e reazioni diverse tra i partiti, ed è ora al vaglio del Governo.

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1 FILE ALLEGATO:
Relazione presidente INPS Boeri del 8-7-2015

TAG: Pensioni 2024 La rubrica del lavoro