«È in arrivo l’ingorgo fiscale di fine anno». L’Ufficio studi della Cgia di Mestre ha squadernato le scadenze fiscali tra novembre e dicembre, e mette in guardia dal rischio di stress contributivo soprattutto gli imprenditori. «Tra novembre e dicembre le imprese dovranno onorare ben 28 scadenze fiscali e contributive che costeranno almeno 76 miliardi di euro», denunciano gli artigiani veneti. Secondo loro, questo affastellamento di incombenze aumenterebbe il pericolo che molte micro e piccole imprese non riescano a far fronte ai versamenti.
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Si comincia con il mese appena iniziato: 13 scadenze
1 – Versamento ritenute Irpef dipendenti e collaboratori
2 – Versamento contributi previdenziali e assistenziali dipendenti e collaboratori
3 – Versamento III° rata contributi Inps su minimale per commercianti e artigiani
4 – Versamento liquidazione Iva mese precedente
5 – Elenchi Intrastat contribuenti tenuti alla presentazione mensile
6 – Persone fisiche e società di persone: versamento seconda o unica rata acconto Irpef, Irap, Inps Artigiani e Commercianti eccedente il minimale. Soggetti Ires versamento seconda o unica rata acconto Ires, Irap
7 – Comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati contenuti nelle Dichiarazioni di Intento relative agli acquisti o prestazioni confluiti nella liquidazione Iva
8 – Presentazione all’INPS del modello Uniemens da parte del datore di lavoro
9 – Comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alle operazioni IVA soggette all’obbligo di emissione della fattura e di quelle non soggette all’obbligo di emissione si di importo superiore a 3.600 euro
10 – Comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alle operazioni IVA con operatori economici con sede in Paesi a fiscalità privilegiata; invio mensile relativo al mese precedente
11 – Comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi agli acquisti Iva da San Marino annotate nel mese precedente nei registri Iva
12 – Comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alle vendite nei confronti di turisti non europei, se ci si è avvalsi della facoltà di ricevere il pagamento in contanti a partire da 1.000 euro
13 – Minusvalenze di ammontare superiore a 50.000 euro, derivanti da operazioni su azioni o altri titoli negoziati: comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
Poi dicembre con 15 adempimenti
1 – Versamento ritenute Irpef dipendenti e collaboratori
2 – Versamento contributi previdenziali e assistenziali dipendenti e collaboratori.
3 – Versamento acconto imposta sostitutiva su redditi da rivalutazione Tfr.
4 – Versamento liquidazione Iva mese precedente.
5 – Tares ultima rata e conguaglio (*)
6 – Elenchi Intrastat contribuenti tenuti alla presentazione mensile.
7 – Versamento 2° rata Imu
8 – Versamento acconto Iva
9 – Comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati contenuti nelle Dichiarazioni di Intento relative agli acquisti o prestazioni confluiti nella liquidazione Iva10 – Presentazione all’Inps del modello Uniemens da parte del datore di lavoro
11 – Regime trasparenza società di capitali: presentazione opzione/rinnovo per il regime
12 – Comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi ai soci e familiari dell’imprenditore che hanno ricevuto in godimento beni dell’impresa o effettuato finanziamenti o versamenti in conto capitale (pari o superiore a 3.600 euro) a favore dell’impresa
13 – Comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alle operazioni Iva con operatori economici con sede in Paesi a fiscalità privilegiata; invio mensile relativo al mese precedente
14 – Comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi agli acquisti Iva da San Marino annotate nel mese precedente nei registri IVA
15 – Contribuenti soggetti Studi di Settore: comunicazione giustificazioni delle anomalie o scostamenti relativi Unico 2012.
Le stime
Secondo una stima, l’imposta che richiederà lo ‘sforzo’ finanziario più importante è l’Iva: le imprese dovranno versare all’Erario 26,5 miliardi di euro. L’acconto Ires, vale a dire l’imposta sul reddito delle società di capitali, garantirà alle casse dello Stato 16,9 miliardi di euro, mentre il pagamento dell’acconto Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) porterà altri 11,6 miliardi di euro di gettito.
Le altre scadenze che gli imprenditori dovranno onorare sono le ritenute Irpef dei lavoratori dipendenti del settore privato e quelle riferite ai lavoratori autonomi (pari a 12 miliardi di euro), gli acconti Irpef (4,8 miliardi) e il pagamento della seconda rata dell’Imu (4,4 miliardi). Dal gettito complessivo, pari a poco più di 76 miliardi di euro, non sono state incluse le cifre riguardanti i versamenti relativi all’ultima rata della Tares (la nuova tassa sui rifiuti) e i contributi Inps a carico delle imprese e dei dipendenti.
La simulazione più eclatante riguarda però le micro imprese. L’ammontare della spesa, per una Srl con 12 addetti, potrebbe superare i 54.500 euro.