Sono stati accolti gli emendamenti richiesti dal terzo settore al decreto della spending review, diventato legge dopo l'approvazione definitiva da parte della Camera.
Quindi restano salvi gli enti e le associazioni operanti nel campo dei servizi socio-assistenziali e dei beni ed attività culturali, dell’istruzione e della formazione, le associazioni di promozione sociale, gli enti di volontariato, le ong, le cooperative sociali, le associazioni sportive dilettantistiche.
Come noto, tali enti, in virtù delle loro finalità sociali, agiscono spesso in convenzione diretta con gli enti pubblici, aspetto che il primo testo della “spending rewiew” poneva fortemente in dubbio.
Per loro, invece dopo l’emendamento e l’approvazione definitiva alla Camera, è ammessa l'acquisizione in via diretta di beni e servizi tramite convenzioni e sono fatte salve le acquisizioni in via diretta di beni e servizi il cui valore complessivo sia pari o inferiore a 200.000 euro. Salva anche la cooperazione sociale, in quanto i commi 7 e 8 non si applicano alle procedure previste dall’articolo 5 della legge 8 novembre 1991, n. 381.
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Spending Review: salvi i servizi in convenzione degli enti non profit