Via quindi alla tenuta delle scritture contabili per professionisti e imprese.
Lo prevede la Legge di Stabilità in maniera lapidaria, come fosse una cosa semplice e scontata a cui solo ora si è pensato. Quei lampi di genio che a volte illuminano improvvisamente un percorso buio e oscuro.
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Un premio per i professionisti e imprese che compiono le operazioni in maniera tracciabile
Un premio per professionisti e imprese che accettano di compiere tutte le operazioni in maniera tracciabile e trasparente utilizzando carte di credito, bancomat, bonifici, ecc…
La norma che a prima vista è veramente rivoluzionaria, a osservarla bene da vicino, diventa pero’ inapplicabile, a meno che non venga integrata con sistemi forfettari nuovi di pagamento delle imposte e dell’Iva.
Analizzando infatti un estratto conto con i suoi incassi e i suoi pagamenti non si capisce come si possa giungere alla determinazione dell’Iva da versare o alla determinazione del reddito, senza scorporare e analizzare ogni importo.
Le spese pagate possono infatti essere imponibili, esenti, esclusi… possono essere costituite da pagamenti di fatture con Iva, stipendi, valori bollati, ristoranti, spese auto con Iva parzialmente deducibile e cosi’ via…
Inoltre per le spese, anche di modestissimo importo, bisogna verificarne la provenienza per vedere se provengono da paesi black list con obbligo di elenco, paesi comunitari con obbligo di elenco, paesi extracomunitari con obbligo di integrazione del documento. E poi ancora bisogna vedere se devono essere indicate negli elenchi fornitori e clienti.
Per quanto poi riguarda la determinazione del reddito anche qui le regole da seguire non sono poche: deducibilità parziale di costi promiscui, costi auto, telefono, spese di rappresentanza….
Insomma la semplificazione sembra parta dal punto sbagliato.
Prima infatti bisognerebbe eliminare tutta una serie di obblighi che spesso per i piccoli sono inutili e poi giungere alla fine alla eliminazione della tenuta delle scritture.
Si rischia infatti di trasformare una semplificazione in una complicazione e soprattutto in confusione, come purtroppo spesso accade quando di vuole semplificare troppo.
Perché la semplificazione diventi realtà una strada ci sarebbe: esonerare chi compie le operazioni con sistemi tracciabili da tutti gli obblighi di elenchi di qualsiasi genere, consentendogli di determinare il reddito con il principio di cassa e quindi con una differenza tra entrate e uscite.
Rimane il problema di determinazione dell’Iva da versare, a meno che anche per questo non si preveda un sistema di esenzione o un sistema forfettario.
Come si vede quindi la norma cosi’ come posta non ha nessun concreto valore se non quello di illudere il contribuente che puo’ da gennaio 2012 risparmiare i soldi del commercialista!