La tassazione dei diritti di autore segue regole diverse in relazione alla tipologia di reddito dove vengono collocati dalla legislazione fiscale.
Su tutti i redditi corrisposti per diritti di autore, a qualsiasi titolo corrisposti, sulla parte imponibile all’atto del pagamento dovrà essere effettuata una ritenuta d’acconto del 20% o nel caso di reddito assimilato con l’aliquota IRPEF secondo lo scaglione di reddito.
La ritenuta è elevata al 30% se il percettore del reddito è soggetto non residente.
I diritti di autore vengono classificati come redditi di lavoro autonomo quando conseguiti direttamente dagli autori, come redditi diversi quando sono stati acquisiti a titolo gratuito o oneroso, come redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente quando conseguiti nell’ambito di un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, oppure come redditi di impresa se conseguiti nell’esercizio di una attività commerciale
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Diritti di autore come redditi di lavoro autonomo
Se i diritti di autore sono considerati redditi di lavoro autonomo usufruiscono di un abbattimento forfettario a titolo di deduzione forfettaria delle spese pari al 25% che viene elevata al 40% se il percettore ha un’età inferiore a 35 anni
Articolo 54 c. 8 secondo periodo DPR 917/86
8……. I redditi indicati alla lett. b) del comma 2 dell'art. 53, sono costituiti dall'ammontare dei proventi in denaro o in natura percepiti nel periodo d'imposta, anche sotto forma di partecipazione agli utili, ridotto del 25 per cento a titolo di deduzione forfetaria delle spese, ovvero del 40 per cento se i relativi compensi sono percepiti da soggetti di età inferiore a 35 anni.
Se il diritto di autore viene percepito da un lavoratore autonomo che si avvale del regime forfettario, il diritto di autore concorrerà all'eventuale raggiungimento della soglia dei 65.000 euro e sconterà l'imposta sostitutiva tipica del forfettario invece che quella ordinaria.
Il sostituto di conseguenza non dovrà effettuare la ritenuta d'acconto su tali compensi. Il chiarimento è arrivato con un interpello n. 517 del 12 dicembre 2019.
Leggi anche: Regime forfettario 2019 e diritti d’autore: niente ritenuta sui compensi
Diritti di autore come redditi diversi
Se i diritti di autore sono considerati redditi diversi occorre distinguere due fattispecie:
- se sono stati acquisiti a titolo oneroso godono di un abbattimento del 25% al pari di quello spettante all’autore,
- se invece sono stati acquisiti a titolo gratuito vengono tassati integralmente.
Articolo 71 Dpr 917/86
1. I redditi di cui alla lett. g) del comma 1 dell'art. 67, costituiscono reddito per l'ammontare percepito nel periodo di imposta, ridotto del 25% se i diritti dalla cui utilizzazione derivano sono stati acquistati a titolo oneroso.
Diritti di autore assimilati a lavoro dipendente
Se i diritti di autore sono assimilati a quelli di lavoro dipendente, (e lo sono solo quando trattasi di collaborazione a riviste e giornali con redazioni di articoli non in completa autonomia) l’assimilazione comporta il riconoscimento delle detrazioni previste dall’art. 13 del Tuir per i lavoratori dipendenti, da calcolarsi con le seguenti modalità:
L’art. 13 recita infatti che se:
“ 1. Se alla formazione del reddito complessivo concorrono uno o più redditi di cui agli articoli…….. 50, comma 1, lettere a), b), c), c-bis), d), h-bis) e l), spetta una detrazione dall'imposta lorda, rapportata al periodo di lavoro nell'anno, pari a:
a) 1.880 euro, se il reddito complessivo non supera 8.000 euro. L'ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 690 euro. Per i rapporti di lavoro a tempo determinato, l'ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 1.380 euro;
b) 978 euro, aumentata del prodotto tra 902 euro e l'importo corrispondente al rapporto tra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 20,000 euro, se l'ammontare del reddito complessivo è superiore a 8.000 euro ma non a 28.000 euro;
c)978 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 55.000 euro. La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 55.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l'importo di 27.000 euro.
Possibilità di ritenuta maggiorata
I diritti di autore nella dichiarazione dei redditi 2020
Come si è potuto dall'analisi sopra effettuata, i diritti di autore andranno dichiarati nella dichiarazione dei redditi 2020 a seconda di come vengono classificati:
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se percepiti da parte dell'autore o inventore come proventi che derivano dall’utilizzazione economica di opere dell’ingegno e di invenzioni industriali: andranno dichiarati come Redditi diversi nel quadro D3 codice 1 del modello 730 o nel quadro RL 25 della dichiarazione dei redditi
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se lo stesso diritto di autore è percepito da un autore che ha anche una partita IVA in regime forfettario, il reddito andra' indicato nel Quadro LM righi da LM22 ad LM27, colonna 4 da assoggettare ad imposta sostitutiva previo abbattimento con gli specifici coefficienti in misura del 25%, ovvero del 40%, nel caso in cui il dichiarante abbia età inferiore ai 35 anni. (Circolare 10 aprile 2019, n. 9/E, risposta ad interpello n. 517 del 12 dicembre 2019).
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se i diritti di autore sono stati percepiti non dall'autore ma da altri aventi causa a titolo gratuito (ad es. eredi e legatari dell’autore o inventore) o da soggetti che abbiano acquistato a titolo oneroso i diritti alla loro utilizzazione, i diritti di autore andranno indicati del rigo RL13 in misura intera per gli acquirenti a titolo gratuito e con la riduzione del 25 per cento per gli acquirenti a titolo oneroso