È stata approvata con Provvedimento del Direttore dell'Agenzia del 16/11/2007 la nuova tabella di classificazione delle attività economiche - ATECO 2007 - che a partire dal 1° gennaio 2008 deve essere utilizzata dai contribuenti negli atti e nelle dichiarazioni da presentare all'Agenzia delle Entrate.
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CARATTERISTICHE ED ENTRATA IN VIGORE
Con tale Provvedimento l'Agenzia delle Entrate ha recepito e approvato la tabella elaborata dall’ISTAT per il 2007, che costituisce la versione nazionale della nomenclatura europea (Regolamento n. 1893/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20/12/2006) denominata appunto ATECO 2007.
A partire dal 1° gennaio 2008 il codice di attività economica da indicare in atti e dichiarazioni da presentare all'Agenzia delle Entrate ed in ogni altro adempimento, ove richiesto, deve essere desunto dalla tabella ATECO 2007. Fanno eccezione le dichiarazioni annuali presentate utilizzando modelli dove è prevista l'indicazione del codice dell'attività economica in 5 cifre.
Nel Provvedimento è specificato che la modifica del codice dell'attività economica derivante dall'applicazione della tabella ATECO 2007 non comporta l'obbligo di presentare apposita dichiarazione di variazione dati ai sensi degli aticoli 35 e 35-ter del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633.
Le dichiarazioni di variazione dati, presentate successivamente all'entrata in vigore della tabella ATECO 2007 con modello AA7, AA9, ovvero ANR, devono contenere i codici delle attività esercitate coerentemente con la tabella stessa.
CARATTERISTICHE
La principale caratteristica della nuova classificazione è rappresentata dal fatto che i codici di classificazione delle attività economiche riportati nella tabella ATECO 2007 sono configurati in 6 cifre e, ove richiesta, è obbligatoria l'indicazione di tutte le sei cifre che compongono ciascun codice.
L'ATECO 2007 è adottata quale unica regola di classificazione per la Pubblica Amministrazione, sostituendo, in campo finanziario l’ATECOFIN 2004.
Poter disporre di un codice identificativo che classifichi in modo identico le imprese, quando entrano in contatto con le pubbliche istituzioni e quando dialogano tra loro, consentirà di realizzare delle innegabili sinergie che andranno a vantaggio sia dei contribuenti che delle Istituzioni.
Tecnicamente la classificazione si articola nei seguenti livelli, comprendenti, rispettivamente,le voci identificate da un codice:
- alfabetico (sezioni);
- numerico a due cifre (divisioni);
- numerico a tre cifre (gruppi);
- numerico a quattro cifre (classi);
- numerico a cinque cifre (categorie);
- numerico a sei cifre (sotto categorie).
La struttura di classificazione è ad “albero” e parte dal livello 1, più aggregato distinto in 21 sezioni, fino a giungere al livello massimo di dettaglio, punto 6, comprendente 1.226 sotto categorie.
La struttura gerarchica serve per guidare la scelta del contribuente che, per approssimazioni successive, partendo dalle sezioni arriverà a classificarsi nella specifica sotto categoria che meglio descrive la sua attività.
La classificazione è standardizzata a livello europeo fino alla quarta cifra, mentre le categorie e le sotto categorie (rispettivamente livello 5 e 6) possono differire tra i singoli Paesi per meglio cogliere le specificità nazionali.
MOTIVAZIONI DELLA NUOVA CLASSIFICAZIONE
La classificazione delle attività economiche rappresenta uno strumento indispensabile per comprendere e, quindi, poter governare il mondo delle imprese.
Solo definendo in modo preciso le tipologie di attività svolte dagli operatori, infatti, se ne possono definire i comportamenti economici e, conseguentemente gli adempimenti fiscali.
Classificarsi correttamente rappresenta, pertanto, un vantaggio reciproco sia per i contribuenti, che vedranno riconosciute le loro specificità, sia per l’amministrazione, che potrà calibrare meglio la richiesta fiscale tenendo conto di tali specificità. La realtà economica è, però, in perenne cambiamento e, quindi, qualsiasi classificazione tende, naturalmente, ad invecchiare per il mero trascorrere del tempo.
L’esigenza di aggiornamento è stata avvertita
a livello mondiale, in sede di Nazione Unite, e, in virtù della crescente integrazione europea è stata recepita con uno specifico regolamento dell’Unione Europea. Si tratta di un ulteriore passo per consentire di confrontare la realtà nazionale con esperienze di altre Paesi nostri competitori e con i quali è necessario adottare comportamenti fiscali sempre più integrati.
La ATECO 2007 fino alla V cifra è stata definita da un apposito Comitato cui hanno partecipato rappresentanti della Pubblica Amministrazione ed Associazioni di categoria, mentre l'estensione alla VI cifra è frutto della collaborazione tra ISTAT, Agenzia delle Entrate ed UnionCamere.
La Tabella ATECO 2007 viene adottata dall'Agenzia delle Entrate in sostituzione della tabella ATECOFIN 2004, in vigore fino al 31/12/2007.