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Interpello 2024

Come funziona l'interpello? Quando si presenta? Quali chiarimenti fornisce? Ecco tutte le risposte

L’interpello è la procedura con cui il contribuente può acquisire preventivamente dall’amministrazione finanziaria un parere in ordine a fatti e/o situazioni di incerta interpretazione. 

La disciplina dell'interpello si trova all'articolo 11 dello Statuto dei contribuenti (L. 212/2000) e consiste nella procedura con cui il contribuente chiede un preventivo parere all'Amministrazione Finanziaria laddove la normativa è poco chiara su determinate operazioni, o sulla portata di disposizioni tributarie per le quali sussistono dubbi interpretativi. In questo modo il contribuente, prima di porre in essere uno specifico comportamento, può conoscere quale sarà il comportamento dell'amministrazione finanziaria in caso di successivo controllo.

Recentemente il Governo ha attuato una riforma della disciplina degli interpelli, mediante il decreto legislativo 30 dicembre 2023 n. 219, con il quale sono sono state introdotte significative modifiche allo Statuto del contribuente, mirando a rafforzare i principi di certezza del diritto e legittimo affidamento per i contribuenti.

Le tipologie di interpello previste dallo Statuto dei diritti del contribuente (art. 11) sono le seguenti:

  1. Interpello interpretativo: Utilizzato quando vi sono condizioni di obiettiva incertezza sulla corretta interpretazione di disposizioni tributarie. Questo tipo di interpello può essere presentato da qualsiasi contribuente per ottenere chiarimenti su come applicare correttamente una norma fiscale.
  2. Interpello qualificatorio: Riguarda la corretta qualificazione giuridico-tributaria di una fattispecie. È utilizzato quando ci sono dubbi su come classificare un fatto ai fini tributari, determinando l'applicazione di una disposizione in luogo di un'altra.
  3. Interpello antiabuso: Finalizzato a chiarire se una specifica operazione costituisca abuso del diritto. Questo interpello permette di verificare in anticipo se una determinata operazione può essere considerata elusiva e quindi non conforme alle norme tributarie.
  4. Interpello disapplicativo: Consente di chiedere la disapplicazione di norme tributarie antielusive che limitano deduzioni, detrazioni, crediti d'imposta o altre posizioni soggettive, in casi specifici dove tali limitazioni potrebbero non essere applicabili.
  5. Interpello probatorio: Riguarda la verifica della sussistenza delle condizioni e l’idoneità degli elementi probatori richiesti dalla legge per l’adozione di specifici regimi fiscali nei casi espressamente previsti. Questo tipo di interpello può essere utilizzato da soggetti che aderiscono al regime di adempimento collaborativo o che intendono effettuare investimenti significativi in Italia.

Queste tipologie di interpello permettono ai contribuenti di ottenere chiarimenti preventivi dall'Agenzia delle Entrate su questioni specifiche, riducendo così il rischio di incorrere in violazioni tributarie.

Le istanze, redatte in carta libera e non soggette al pagamento dell'imposta di bollo, sono indirizzate alla Direzione competente e possono essere presentate, preferibilmente, tramite una sola delle modalità tra quelle consentite:

  • consegna a mano; 
  • plico raccomandato con avviso di ricevimento; 
  • posta elettronica certificata - PEC; 
  • posta elettronica libera - PEL.

Tuttavia, è utile segnalare che, a seguito delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 30 dicembre 2023 n. 219, la presentazione dell'istanza di interpello è subordinata al versamento di un contributo, destinato a finanziare la formazione del personale delle agenzie fiscali. La misura e le modalità di corresponsione di tale contributo sono individuate con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, tenendo conto della tipologia di contribuente, del suo volume di affari o di ricavi, e della particolare rilevanza e complessità della questione oggetto di istanza.

Per approfondire ti segnaliamo il nostro eBook in pdf Guida completa agli interpelli con Formulario in word personalizzabile, aggiornato al D.Lgs. 30 dicembre 2023 n. 219.

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