Il redditometro spesso preoccupa anche nell’ambito familiare per i movimenti di denaro che spesso intervengono tra genitori e figli. Una recente sentenza della Commissione tributaria di Firenze la n. 569/3/14 del 5 maggio 2014 stabilisce che nel raffronto con il reddito dichiarato dal contribuente vanno considerati anche i redditi e gli aiuti dei familiari.
Niente IRAP per Loris Capirossi: per la Cassazione disporre di un agente non significa necessariamente autonoma organizzazione dello sportivo, così come degli artisti
La Cassazione accoglie il ricorso dell'Agenzia in un caso di false dichiarazioni di intento in cui il cedente non aveva provato l'estraneità alla frode. Un commento con considerazioni sulla nuova disciplina in materia di dichiarazioni di intento
La Cassazione analizza e distingue i casi di abuso del diritto finalizzato all'elusione attraverso la ristrutturazione aziendale, nella sentenza n. 438 del 14 Gennaio 2015
In tema di accertamento delle imposte sui redditi (Redditometro), qualora l'ufficio determini sinteticamente il reddito complessivo netto in relazione alla spesa per incrementi patrimoniali, la prova documentale contraria ammessa per il contribuente non attiene solo alla disponibilità di redditi esenti o di redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta ma anche al collegamento stretto tra tale disponibilità e la spesa stessa
Sentenza cassazione 25127/2014: è onere del contribuente dimostrare di avere i requisiti per l'applicabilità del regime del margine
Nella sentenza della Cassazione n. 24595 del 12 novembre 2014 il principio per la determinazione della plusvalenza da vendita di immobile ai fini del reddito di impresa. Un ampia discussione a commento del dott. P. Bertolaso
L'importante sentenza n. 23676/2014 della Cassazione a S.U sulla natura dell' impresa familiare,commentata dal punto di vista tributario
Il <b>termine di permanenza</b> degli operatori civili o militari dell'amministrazione finanziaria presso la sede del contribuente, a seguito di <b>verifiche fiscali</b>, è da considerarsi <b>ordinatorio</b> in quanto nessuna disposizione lo dichiara perentorio, o stabilisce la nullità degli atti compiuti dopo il suo decorso, apparendo sproporzionata la sanzione del venir meno del potere accertativo fiscale a fronte del disagio arrecato al contribuente dalla più lunga eventuale permanenza degli agenti dell'Amministrazione. In ogni caso, ai fini del calcolo del termine di cui al comma 5 dell'articolo 12 dello Statuto del contribuente, <b>vanno considerati “i giorni di effettiva presenza”</b> presso la sede contribuente.
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