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Vivere in Germania e lavorare in Italia

ADM

Utente
Buon giorno a tutti,
Sono nuova del forum e sarei interessata a una questione particolare.
Si sta manifestando la possibilità di un lavoro in Germania per mio marito che implicherebbe un trasferimento dall'Italia, io in quanto remote worker dipendente per un'azienda che attualmente mi richiede una presenza annua in ufficio del 30% potrei fisicamente seguirlo mantenendo il mio lavoro.
(Chiaramente tutto ciò lo considereremo solo se la legge ce lo permette.)

Ciò che mi chiedo è per prima cosa se è legale lavorare per l'Italia con contratto italiano, mantenendo la residenza in Italia ma vivendo in un altro paese europeo.
Dovrei pagare una doppia imposizione italiana e tedesca?

E infine per quanto è possibile vivere in Germania senza dover prendere la residenza?

Vi ringrazio se potrete aiutarmi a risolvere qualche dubbio.
 
ADM,
come saprai, "la sede principale degli affari e degli interessi economici nonché delle relazioni personali come desumibile da elementi presuntivi e a prescindere dall'iscrizione all’AIRE”, si configura come "residenza fiscale" che è altro rispetto alla residenza anagrafica.
Lavorare per l'Italia con contratto italiano, mantenendo la residenza anagrafica in Italia ma vivendo (per la maggior parte dell'anno) in altro paese europeo non è illegale.

Per quanto riguarda gli stipendi pagati da un datore di lavoro privato, in quasi tutte le convenzioni (ad esempio quelle con Argentina, Australia, Belgio, Canada, Germania, Regno Unito, Spagna, Svizzera e Stati Uniti) è prevista la tassazione esclusiva in Italia quando esistono contemporaneamente le seguenti condizioni:
  • il lavoratore residente in Italia presta la sua attività nel paese estero per meno di 183 giorni;
  • le remunerazioni sono pagate da un datore di lavoro residente in Italia;
  • l’onere non è sostenuto da una stabile organizzazione o base fissa che il datore di lavoro ha nell'altro Stato.
 
Grazie mille luis2000.
Della prima parte ero quasi certa, ma sono felice di avere un riscontro professionale in merito.
Nutro diversi dubbi per quanto riguarda la prestazione di lavoro nel paese estero che probabilmente sarà superiore ai 183gg.
Inoltre mi domando come possa essere monitorata la mia presenza in un paese piuttosto che in un altro ed essere perciò sicura di non incorrere in un illecito dal momento che la mia prestazione lavorativa non è comunque soggetta a presenza fisica presso la sede
 
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