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vendita terreno edificabile

L

Lara

Ospite
ciao a tutti! riformulo la domanda di pochi giorni fa ..mio padre ha deciso di vendere un terreno edificabile lottizzato (a nostre spese tutte fatturate)ad un 'impresa: dunque, non avendo fatto la rivalutazione a tempo debito:)/) e da quanto capito non essendoci più ne rivalutazione ne tassa sostitutiva(con il nuovo governo):/ qualcuno mi sa dire indicativamente come mi devo comportare dal punto di vista fiscale? dovendo denunciare il valore in denuncia redditi qual'è l'aliquota da applicare? spero di essermi spiegata abbastanza bene..Altra domenda se dovessi vendere da privato ad un privato ho delle agevolazioni? grazie in anticipo per l'aiuto!
 
Non devi crucciarti nè per la mancata rivalutazione, nè per la soppressione dell'imposta sostitutiva per la cessione terreni, in quanto:
- se hai lottizzato il terreno già si è rivalutato ai fini del calcolo plusvalenza ex art. 67 TUIR (ho interpretato che la lottizzazione sia recente, ma non avavndo indicato la data dell'intervento non so dirti esattamente)
- per la cessione di terreno lottizzato l'imposta sostitutiva non è mai stata applicabile.
Aliquota è quella irpef progressiva (non c'è nemmeno tassazione separata)
Vendita a privato o impresa è uguale, forse da privato realizzeresti di più.
 
si il terreno è stato lottizzato negli ultimi tre anni.. manca ancora il collaudo amministrativo..quindi di fatto le strade non sono ancora del comune.
leggevo che l'aliquota irpef varia da 39-43% per redditi superiori ai 70000..(mio padre non ha un tale reddito lavorativo) ora, quando dovrei/potrei dichiarare per pagare meno tasse possibili? calcola che il lotto è di 1000 mq e il prezzo di mercato è di 250€/mq...
 
La plusvalenza viene tassata quando è incassata (anche a rate) e concorre alla determinazione del reddito assieme agli altri redditi dell'anno.
Per determinare la plusvalenza tassabile però occorre vedere caso per caso. Infatti cambia in relazione a come si è acquisito il terreno in origine, in quanto il costo di acquisizione varia in base ai casi (acquisto o eredità) e in base al tempo di acquisto e alla realizzazione della lottizzazione.
Tu hai il prezzo di vendita = 250.000 Euro a cui sottrai il valore d'acquisizione (che dipende dai casi) poi sottrai anche le spese per la lottizzazione e ottieni la plusvalenza tassabile nell'anno o anni in cui la incassi effettivamente.
Se cerchi in altri post sull'argomento su questo forum trovi le indicazioni che ti servono.
Comunque il riferimento di legge è art. 67 c. 1 lett. a) del DPR 917/86.
 
Scusate se mi inserisco nella discussione, ma sto gestendo un caso analogo, vado a spiegarlo:

- Terreno seminativo acquistato nel 1992 da due persone fisiche per 75.000,00 euro;
- Nel 2003 diventa edificabile con provvedimento del comune di Roma (i signori sono stati fortunatissimi);
- Gli stessi avviano le pratiche per il rilascio del permesso di costruire sull'area e dopo aver speso circa 100.000,00 euro ritirano il ermesso non pù di due mesi fa;
- Oggi gli arriva un'offerta da parte di impresa di costruzione di 650.000,00 euro;

I signori sono ovviamente spiazzati da quando hanno scoperto di doer pagare le imposte su una plusvalenza esagerata.
Da qualche parte ho letto dela pssibilità di assorbire le plusvalenze latenti con una perizia (tecnicamente leggevo di affrancazione) di un tecnico autorizzato.
E' plausibile portare il valore del bene ad un prezzo di mercato congruo, tenendo conto della normale rivalutazione che il bene ha subìto in 15 anni? Tipo 500.000,00 euro(per altro valore di mecrcato dei terreni con quelle caratteristiche in quella zona)?

Grazie
 
Nel tuo caso si può rivalutare, ma solo in base a indice ISTAT.
La rivalutazione del terreno tramite perizia era possibile ma non più ad oggi.
Le spese inerenti vanno ad aumentare il valore d'acquisto originario.
In questo caso comunque la plusvalenza mi sa che rimanga abbastanza rilevante
 
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